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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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75 anni con i bancari. Si scrive CCNL e si legge FABI

Il 2023 coincide con il 75º anniversario della fondazione della Fabi e con il XXII Congresso Nazionale che si è svolto a Roma dal 12 giugno al 16 giugno scorso.

Non è un caso che il primo Contratto Collettivo Nazionale sia stato stipulato proprio dalla Fabi e che, per il rinnovo dello stesso, si siano ottenute importanti dichiarazioni, da parte degli Amministratori Delegati dei più importanti gruppi bancari, proprio durante il nostro XXII Congresso Nazionale.

Quello che oggi consideriamo il fondamentale caposaldo del nostro lavoro è il frutto di pochi visionari appartenenti alla FABI che, nel 1949, stipularono, da soli, il primo CCNL della storia dei bancari con la parte datoriale che, all’epoca, si chiamava Assicredito.

Il costante lavoro degli ultimi 75 anni ha evidenziato l’importanza e l’imprescindibile valore dell’esistenza del CCNL che, negli anni, ha sempre rappresentato baluardo invalicabile a garanzia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

Come scritto, durante il dibattito svoltosi nell’ultimo Congresso nazionale FABI, sono emerse le prime posizioni dei maggiori gruppi bancari italiani rispetto alle istanze contenute dalla piattaforma per il rinnovo del CCNL. Indipendentemente dalle differenti sfumature sul tema, su un aspetto è parso cogliere un denominatore comune tra i diversi istituti di credito: tutelare gli azionisti e garantire loro importanti dividendi.

Tutto ciò, però, non deve rappresentare fonte di distrazione perché, per quanto ci riguarda, abbiamo presentato ad ABI una piattaforma per il rinnovo del CCNL seria, inclusiva e molto ben articolata. In sostanza abbiamo presentato una piattaforma esaustiva che, riteniamo, sarà estremamente difficile poter “smontare”.

Una piattaforma che possiamo affermare essere, nel vero senso della parola, “al passo con i tempi” e che al suo interno non tralascia alcun istituto, ricomprendendo materie quali retribuzioni, diritti, tutele, occupazione e gestione delle trasformazioni.

Tra i vari punti cardine della stessa, nel capitolo retribuzioni, vi è la richiesta di aumento salariale utile anche a contrastare l’inflazione che sta letteralmente “stritolando” famiglie e imprese.

L’inflazione, come ben sapete, è quel fenomeno economico che porta ad un aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi nel tempo. Questo ha un impatto significativo sul nostro potere d’acquisto e sulla nostra capacità di far fronte alle spese quotidiane.

Purtroppo, l’aumento dei prezzi sta rendendo sempre più difficile mantenere uno standard di vita decoroso. Ad accentuare le difficoltà economiche del momento si è aggiunta anche la politica monetaria d’incremento dei tassi adottata dalla BCE, atta proprio a contrastare l’inflazione. Questa duplice spirale, inevitabilmente, oltre a rendere sempre più complesso affrontare la vita quotidiana delle famiglie e delle imprese sta rendendo sempre più difficile poter sostenere gli indebitamenti contratti nel tempo o accedere ad un finanziamento adeguato a realizzare quello che possiamo definire il sogno degli italiani, cioè l’acquisto della casa.

Questa situazione ci porta a riflettere sul futuro delle nostre economie e sulle conseguenze che potrebbe avere sulle nostre vite. L’inflazione ed il notevole incremento dei tassi hanno comportato un indebitamento sempre maggiore delle famiglie e delle imprese, una diminuzione dei consumi e una stagnazione economica generale.

Uno degli elementi che riteniamo utile a contrastare quanto sin qui descritto è proprio l’incremento salariale richiesto in piattaforma, che garantirebbe “ossigeno” a tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore.

A tutto ciò occorre aggiungere che la richiesta di incremento salariale, unita a tutte le altre richieste presenti in piattaforma, rappresenta quel giusto riconoscimento a lavoratrici e lavoratori del settore per il fondamentale lavoro svolto in questi anni particolarmente complessi.

Tra l’altro, se a tutto ciò si aggiungono anche i lauti profitti dell’intero sistema creditizio e finanziario, derivanti proprio dall’incremento dei tassi, risulta ancor più evidente la nostra posizione in termini di rinnovo del CCNL.

La piattaforma presentata, approvata dal 99,5% delle lavoratrici e dei lavoratori, pertanto, sarà da difendere perché rappresenta le soluzioni atte a proteggere il futuro economico e normativo dell’intera categoria.

Restiamo uniti ed ottimisti ma sempre pronti a “scendere in piazza” qualora ve ne fosse la necessità.

Alessandro Drago
Alessandro Drago
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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