Ennio Morricone, romano, classe 1928, è stato senza dubbio il compositore italiano più celebre del secolo scorso. La sua instancabile attività creativa ha dato vita a colonne sonore intramontabili, in piena simbiosi con un cinema che ha fatto scuola.
Ed è proprio tra i banchi di scuola, precisamente alle elementari, che avviene l’incontro di una vita: Ennio conosce Sergio Leone, un sodalizio che verrà cementato anni dopo dalla nascita del genere spaghetti-western. Il successo della trilogia del dollaro (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo) negli anni ’60 li consacra subito tra i mostri sacri della settima arte. I due ricordano come buffamente furono invitati dalla casa di produzione ad utilizzare degli pseudonimi anglofoni per rendere il film di debutto più appetibile al mercato americano, Morricone divenne così Dan Savio, ma anni dopo i registi americani iniziarono ad adottare pseudonimi italiani, invaghiti dal genere. In ogni caso l’amicizia e la collaborazione tra loro non si è arrestata ai primi successi, ma è proseguita per l’intera carriera del regista, culminando infine nel capolavoro C’era una volta in America.
Anche a seguito della scomparsa di Leone, Morricone ha continuato a prestare la propria arte al servizio del cinema. Il nuovo sodalizio col regista siciliano Giuseppe Tornatore, salutato affettuosamente come Peppuccio nella sua ultima lettera, ha dato luce ad opere pluripremiate quali Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’oceano e Baarìa. Non sono mancate collaborazioni occasionali con altri registi quali ad esempio Carlo Verdone, Duccio Tessari, Sergio Corbucci ed il genio d’oltreoceano Quentin Tarantino, massimo estimatore della filmografia di Leone. L’impegno profuso è valso al maestro prima l’Oscar onorario alla carriera nel 2007 ed infine l’Oscar alla migliore colonna sonora nel 2016 per la collaborazione con lo stesso Tarantino in The Hateful Eight. Innumerevoli gli altri premi che hanno costellato una carriera perfetta, specchio del suo genio.
Non ci resta che salutarlo con tutti i baci rubati dal nuovo cinema Paradiso ed augurargli buon viaggio, consapevoli che l’arte terrà la sua stella accesa per sempre.