Nel variegato mondo delle onlus la “Wins International” si distingue per l’opera di realizzazione di progetti a favore delle popolazioni africane. La Wins International è una associazione italiana privata, apolitica e aconfessionale la quale, dal 2007, ha avviato in Kenia tra le baraccopoli di Nairobi e le zone rurali di Rombo, una serie di iniziative denominate “Alice for children”, dirette al sostegno dell’infanzia e in particolare a quello dei bambini orfani o disagiati a causa della povertà.
In Kenia quasi la metà della popolazione vive sotto la soglia della povertà e non ha accesso all’acqua potabile né usufruisce di servizi igienici o dell’energia elettrica. Ciò favorisce il proliferare di malattie infettive e parassitarie come la tubercolosi, la malaria, l’HIV, l’epatite, diarree con conseguenze spesso mortali. Si calcola che il 26% dei bambini sotto i 5 anni sono malnutriti e sottopeso.
Col progetto Alice for children migliaia di bambini stanno usufruendo di interventi di carattere sanitario, laddove il virus dell’HIV/AIDS ha interessato anche i bambini, e sono stati messi nelle condizioni di avere accesso a una istruzione scolastica di base per potere usufruire, in seguito, a corsi di formazione professionali per trovare un lavoro e vivere una vita dignitosa.
Infatti, nel continente africano più del 60% dei giovani in età da lavoro è disoccupata o vive sottopagata.
In Kenia il 70% degli adulti vive con 2 dollari al giorno e per questo Alice for children a Nairobi ha aperto la prima scuola professionale di cucina italiana per i giovani delle baraccopoli e nel contempo ha sponsorizzato un progetto di adozioni a distanza dei minori per scolarizzarli e allontanarli dal lavoro minorile nelle discariche di Nairobi.
Alla luce di ciò appare evidente che la missione di Alice for children voglia essere più completa possibile nell’offrire all’infanzia senza famiglia o più bisognevole, oltre all’istruzione, anche una adeguata assistenza alimentare e medica.
L’insorgere dell’emergenza Coronavirus e le misure restrittive del lockdown hanno aggravato ancora di più una situazione già sofferente dal punto di vista sanitario e alimentare. A Nairobi e nelle sue baraccopoli dove vive il 60% degli abitanti su 5 milioni di unità, la popolazione è stata costretta, dalla pandemia, a restare a casa senza acqua, luce e risorse alimentari sufficienti.
Tutto ciò ha determinato l’insorgere di una nuova drammatica emergenza nell’emergenza. E i bambini sono le prime vittime. Il primo effetto gravido di difficoltà è stato ed è il problema alimentare. Per i bambini andare a scuola vuol dire contare almeno su un pasto assicurato al giorno. Se non si può andare a scuola non si mangia.
Le scuole sono chiuse e, quindi, i bambini e le loro famiglie vivono alla giornata e in condizioni precarie, non essendo prevista alcuna forma di sostegno governativo alle famiglie, per cui gli operatori di Alice for children stanno visitando le famiglie casa per casa per distribuire cibo e farina necessaria per il sostentamento dei bambini.
Inoltre, gli stessi operatori, per sopperire all’assistenza sanitaria pubblica che è inesistente, stanno sostenendo due piccoli ospedali e ambulatori per garantire la fornitura di guanti, mascherine, medicine e quant’altro per offrire le cure di base ai bambini e alle loro famiglie, che vivono a centinaia di migliaia nelle baraccopoli.
Naturalmente vengono fatti interventi di priorità sui bambini con malattie croniche, sieropositivi o malnutriti e a tale scopo gli operatori di Alice for children si avvalgono della collaborazione di una infermiera professionale che li accompagna a visitare le circa 20 famiglie giornaliere.
Alice for children offre l’opportunità a chi lo desidera, di operare come volontario/a presso le scuole delle baraccopoli di Nairobi, di Nasipa e negli orfanotrofi. In alternativa si possono sostenere i loro progetti mediante adozioni a distanza.