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Divampare in un istante e spegnere lentamente

Pochi artisti possono vantarsi di avere consacrato e condensato lo spirito di un fenomeno culturale all’interno di una canzone o di un album. Nel gruppo degli eletti non manca di certo Neil Young, celeberrimo autore canadese, che all’inizio del 1978 registrò a San Francisco i brani “My My, Hey Hey (Out of the Blue)” e “Hey Hey, My My (Into the Black)”, pubblicati l’anno successivo all’interno dell’album Rust Never Sleeps e, di fatto, corrispondenti a un unico singolo suonato rispettivamente in acustico e con strumentazione elettrica.

Si tratta di un successo ispirato direttamente dallo zeitgeist dell’ondata punk del ’77, divenuto immortale per un preciso riferimento testuale, in realtà non scritto dallo stesso Young, ma preso in prestito da uno dei pezzi del collega Jeff Blackburn, con cui Young aveva collaborato in quel fatidico anno nell’ambito del super-gruppo The Ducks. “It’s better to burn out/than to fade away” è la sintesi compiuta e oggi quasi mitologica dell’anima rock.

Chiaramente, si tratta di un verso già segnato da scomparse che hanno segnato la storia della musica moderna, a titolo puramente esemplificativo basti pensare a Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison, ma non per questo privo di una sua valenza profetica.

Il destino del puro artista rock e delle sue derivazioni è quasi irrimediabilmente quello di cercare un’esplosione giovane e incontrollata, che ne travolga la vita.

Ancora oggi, piangiamo la fine di artisti inimitabili dovuta ai loro eccessi. È il caso di Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters, gruppo espressione di uno dei legami più saldi tra la musica di oggi e di ieri, in quanto capitanato da Dave Grohl, batterista dei Nirvana.

Hawkins, già nel 2000 vittima di un grave episodio di abuso di farmaci e alcool, è stato trovato morto nella propria camera d’albergo a Bogotà lo scorso 25 marzo.

All’interno del suo corpo, sono state riscontrate numerose sostanze stupefacenti. Il gruppo ha prontamente cancellato il tour in corso e tutti noi non possiamo che piangere l’ennesima scomparsa di un genio con tutta la sua follia.

Daniele Scelta
Daniele Scelta
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