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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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Bad habits. Cattive abitudini

La FABI e tutte le altre sigle sindacali hanno sempre sostenuto il rispetto degli orari lavorativi, ma c'è sempre qualche dirigente che impone orari "diversamente elastici" in entrata e in uscita.

La canzone di Ed Sheeran è ancora uno dei singoli più ascoltati del 2021…

Ma esistono cattive abitudini anche all’interno delle banche?

Disco di platino in dieci paesi, primo in classifica in quasi tutti gli angoli del globo… chi non ha mai sentito il singolo Bad Habits (Cattive abitudini) di Ed Sheeran? L’ennesimo successo del giovane cantautore inglese, che nel video appare nelle vesti di un vampiro, ci deve far riflettere su quei comportamenti che, qualcuno vorrebbe proporre come best practice, ma che in realtà così non sono.

In alcune aziende, ad esempio, durante un corso IVASS multimediale, qualcuno ha indicato come buona pratica quella di entrare in ufficio tutti i giorni alle 7 e 15 (mediamente un’ora prima dell’inizio dell’orario d’ufficio), per svolgere le operazioni burocratiche, in modo da essere dalle 8 e 30 completamente a disposizione della clientela…

Al dipendente mattiniero vorremmo chiedere ora: “Perché?”. Per nascondere le note carenze di organico delle banche, oppure per avere più tempo per vendere qualche polizza in più?

Spesso quel “senso di responsabilità” che abbiamo nell’allungare la giornata lavorativa, prima o dopo l’orario di lavoro, contribuisce a mascherare le lacune aziendali in termini di organizzazione e di personale. A volte, invece, sono le pressioni commerciali a “spingere oltre” i colleghi: più tempo dedico alla vendita, maggiore sarà il numero di polizze vendute… perché quindi non lavorare 20 ore al giorno?

I limiti, quel “dalle-alle”, sono prestabiliti sia dalle aziende sia dal CCNL. Può capitare di superarli, ma non deve diventare un’abitudine. L’orario lavorativo deve essere considerato come i limiti di velocità sulle strade: a differenza di questi forse non arriveranno multe, ma attenzione agli incidenti che rispondono al nome di attacchi di ansia, stress lavoro correlato e conseguenti sedute dallo psicologo.

L’azienda poi sarà indulgente se un errore verrà commesso al di fuori del canonico orario indicato? In parole povere lavorare troppo, prima o dopo i tempi stabiliti e senza registrare la prestazione aggiuntiva, è rischioso: infatti non si ha nessuna tutela e nemmeno la copertura Inail di un eventuale infortunio in itinere, cioè durante il tragitto casa-lavoro.

La FABI e tutte le altre sigle sindacali hanno sempre sostenuto il rispetto degli orari lavorativi, ma c’è sempre qualche dirigente o qualche preposto che impone orari “diversamente elastici” in entrata e in uscita: questo è opportuno ricordarlo a chi, grazie anche al Fondo per l’Occupazione istituito dalla FABI e dalle altre Organizzazioni Sindacali, riesce a trovare un primo impiego nel settore bancario.

Lavorare senza essere retribuiti, vuol dire che il nostro tempo non vale nulla.

Certamente è buona abitudine, o come dicono gli amanti della lingua inglese una best practice, dare valore al nostro tempo: utilizzarlo nella maniera giusta impegnandosi durante l’orario di lavoro, come il personale bancario fa tutti i giorni.

Solo così quando ci saranno cambiamenti radicali, o quando sorgerà il sole come nel video della canzone di Ed Sheeran, non bruceremo come vampiri succhia risparmi/vendi polizze già in ufficio, ma saremo in grado di adattarci alla nuova realtà che incontreremo.

Giovanni Zavattari
Giovanni Zavattari
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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