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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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Gli Esattoriali e la nuova Riforma Fiscale

Quando finalmente si era delineato lo status della categoria, con il rigetto del ricorso proposto da Dirpubblica (sentenza n. 346 gennaio 2021 emessa dal Consiglio di Stato), come un fulmine a ciel sereno, gli esattoriali sono stati nuovamente travolti da un’ipotesi di riforma delle norme che regolano la riscossione ed il suo assetto organizzativo.

A soli quattro anni dalla nascita dell’Ente Agenzia delle Entrate Riscossione, le lavoratrici ed i lavoratori del settore – da sempre al servizio del Paese – rischiano così di veder nuovamente minate le sicurezze faticosamente acquisite.

È del dicembre 2016, difatti, la legge n. 225 di riforma del settore della riscossione che, disponendo lo scioglimento delle Società del Gruppo Equitalia (con l’esclusione della sola Equitalia Giustizia S.p.A.), ha previsto la costituzione dal 1° luglio 2017 dell’Ente Pubblico economico Agenzia delle Entrate Riscossione ed il conseguente passaggio di tutto il personale impiegato ex Equitalia nel nuovo ente nazionale della riscossione “senza soluzione di continuità”, ossia senza effettuare un concorso pubblico, in ragione della natura privatistica del rapporto di lavoro.

Oggi, a distanza di quattro anni, l’impianto strutturale della riscossione viene nuovamente rimesso in discussione.

Difatti, il 5 ottobre 2021 il Consiglio dei Ministri ha dato avvio ad una nuova riforma del sistema fiscale con lo strumento della Legge Delega che impegna il Governo ad emanare, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, uno o più decreti legislativi di attuazione.

Il disegno di legge delega, approvato nell’adunanza del 5 ottobre, interviene su diversi aspetti della materia fiscale. Tra questi: il meccanismo di remunerazione dell’agente (aggio, poi ulteriormente normato nel disegno di legge di bilancio 2022) e il sistema della riscossione Più nel dettaglio, la Legge Delega prevede l’individuazione di un nuovo modello organizzativo del sistema nazionale della riscossione che oltrepassa l’attuale separazione tra il soggetto che fa l’accertamento (Agenzia delle Entrate) e quello che riscuote (Agenzia delle Entrate-riscossione), anche attraverso il trasferimento delle funzioni e delle attività attualmente svolte da ADER, o parte delle stesse, all’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia – anche al fine di salvaguardare il futuro e le prospettive delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, da sempre impegnati in un’attività fondamentale per la collettività – ribattono sul punto la FABI e le altre organizzazioni sindacali: “il mantenimento del suddetto sistema duale determina, che le diverse fasi dell’accertamento e della riscossione siano gestite in positiva contrapposizione da tutti i componenti della filiera del fisco, garantendo, nell’interesse del contribuente, la terzietà della Pubblica Amministrazione”.

Inoltre, aggiungono i Sindacati: l’attuale sistema duale “rappresenta una sintesi efficace tra le esigenze di uno stretto collegamento con l’Agenzia delle Entrate e al contempo, il mantenimento della natura giuridica privatistica dell’Ente che assicura, anche in considerazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato, un’adeguata flessibilità organizzativa ed operativa”.

Giusto ed opportuno è, invece, intervenire e rivedere l’intero impianto normativo delle procedure di riscossione, mettendo Ader nella condizione di funzionare con maggior efficacia.

L’Ente pubblico economico deputato allo svolgimento delle attività di riscossione si trova, infatti, ad operare nella fase terminale dell’intera filiera fiscale; fase in cui si ripercuotono le diverse criticità. Ecco perché non si può immaginare di rendere maggiormente efficiente il sistema fiscale senza considerarlo nel suo complesso.

Anna Landoni, coordinatrice Nazionale della FABI Riscossione, dichiara che “l’intera forza sindacale FABI è determinata a seguire l’iter legislativo della riforma della riscossione al fine di porre in essere tutte le azioni sindacali necessarie a garantire la massima tutela dell’intera categoria anche rispetto alle prospettive future”.

Rosalia Acconcia
Rosalia Acconcia
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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