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Banco Alimentare

Tra le Onlus italiane che si occupano di interventi sociali, un posto di rilievo occupa il Banco Alimentare.

È una organizzazione di volontariato costituita da persone che offrono parte del loro tempo per rilevare derrate alimentari o di prima necessità e distribuirle a persone indigenti attraverso strutture caritatevoli come le parrocchie.

Il Banco Alimentare è un organismo riconosciuto e iscritto all’albo che si trova presso l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), nell’ambito dei programmi di aiuto dell’Unione Europea. Ha sede in Milano ed è membro della Federazione Europea dei Banchi Alimentari.

Il Banco nasce nel 1989 sull’esempio del “Banco de Alimentos” di Barcellona (Spagna) per iniziativa di Danilo Fossati, patron dell’azienda alimentare “Star” e di Don Giussani, fondatore di “Comunione e Liberazione”. Originariamente la raccolta veniva effettuata presso alcune aziende della Lombardia, ma successivamente, considerata l’esigenza di interventi più vasti nel territorio italiano che comprendeva singoli, famiglie, comunità di accoglienza, case per ragazze madri etc. il Banco estese la propria attività nel coinvolgere diverse aziende alimentari e quelle della grande distribuzione.

Infatti, la maggior parte degli alimenti della raccolta provengono sia da donazioni sia dal recupero di eccedenze della produzione agricola e industriale, in tutto il territorio nazionale.

La catena agro-alimentare che riguarda la produzione, la trasformazione, la distribuzione ed il consumo possono essere fonte di spreco. Per questo motivo il Banco Alimentare rileva dalle aziende e dalla grande distribuzione, quei prodotti ancora integri e commestibili, ma che per ragioni di mercato, non possono essere più venduti, e li redistribuisce gratuitamente tra le fasce della popolazione che necessita di assistenza.

Gli Enti caritatevoli a loro volta si impegnano a distribuire le derrate ai loro assistiti che ne hanno realmente bisogno.

I settori dai quali il Banco Alimentare recupera le eccedenze provengono principalmente dagli aiuti dell’Unione Europea (48%), dalle industrie alimentari e dalla grande distribuzione (34%) e dalla raccolta della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (10%);

in misura inferiore dal settore ortofrutta, dai pasti della ristorazione e dalle collette locali.

I destinatari della raccolta che richiedono l’assistenza continua sono famiglie e anziani, che superano circa il 60% dei bisognosi, mentre ad un numero ridotto di indigenti viene dato un sostegno periodico.

Usufruiscono degli aiuti del Banco Alimentare anche i Centri di Accoglienza, le Mense, le Comunità di anziani, portatori di handicap, minori, ragazze madri, tossicodipendenti e altri. Questa attività di recupero contribuisce alla riduzione dei costi delle aziende per lo smaltimento dei generi alimentari non più vendibili e alla riduzione del materiale che altrimenti andrebbe disperso nell’ambiente.

I benefici sociali che apporta l’attività del Banco Alimentare sono notevoli, se si considerano i vantaggi in termini economici per le aziende, ambientali per la riduzione degli scarti inquinanti e sociali per i consumatori che hanno a disposizione dei beni di prima necessità altrimenti non disponibili.

Vincenzo Persico
Vincenzo Persico
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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