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Agosto 2021. L’Italia brucia

La settimana dal 9 al 15 agosto è stata in assoluto quella più rovente dell'anno, secondo i meteorologi

Ormai le temperature italiane stanno toccando record molto tristi, a differenza di quelli ottenuti nella recente cornice olimpica di Tokyo 2020.

Mentre da un lato, con la vittoria dell’Italia agli Europei e il risultato eccezionale di 40 medaglie olimpiche, possiamo essere fieri e pieni di orgoglio, dall’altra parte vediamo il nostro bel paese andare letteralmente in fiamme.

Già il cambiamento climatico porterà un aumento significativo della temperatura in ogni stagione, se poi a questo aggiungiamo qualche centinaio di incendi, quasi tutti dolosi, ci si rende conto di quanto il nostro paese sia per antonomasia un enorme paradosso.

Abbiamo il primato europeo per numero di roghi divampati quest’anno. L’Italia è seconda dopo la Grecia per gli ettari divorati dalle fiamme, circa 140 mila campi da calcio, bruciati. Perché? Gli interessi privati di chi brucia con dolo la nostra terra, la nostra patria, sono di poche migliaia di euro.

Il danno economico che causano, però, è incalcolabile. Come non fosse bastato l’impatto sul’economia nel 2020 che il Covid-19 ha portato con sé. Una nuova crisi, di cui non conosciamo ancora la portata.

Come sindacalisti ci indigniamo nelle nostre aziende per certi comportamenti e denunciamo con forza i diritti che sono negati ai lavoratori.

Davanti a questi incendi, abbiamo il dovere di fare altrettanto. Almeno di informare i colleghi e chi ci legge.

Come italiani, cittadini e lavoratori, non possiamo tacere e ‘’goderci l’estate’’. Di questo passo non ci sarà più nulla di cui gioire, se il paese brucia, bruciamo anche il futuro del paese stesso.

Da un recente studio, occorrono mille miliardi di nuovi alberi per salvare il pianeta.

Possiamo fare almeno due cose per contribuire in questa direzione. La prima è piantare un albero a casa nostra se abbiamo un giardino, oppure utilizzare alcuni siti web che funzionano benissimo in questo senso (Treedom ad esempio).

La seconda, proporre nei nostri comuni una taglia per i piromani e la pubblicazione sulla stampa dei loro volti con tanto di nome e cognome. La taglia è una cosa già sperimentata nel 2015. Per capire chi riduce il verde in cenere, a Villapiana hanno preso un provvedimento drastico: con delibera del 5 agosto 2015 la giunta comunale ha promesso un “premio civico” di tremila euro “a chi favorirà l’individuazione dei responsabili degli incendi dolosi su aree boschive di proprietà comunale”.

Credo che francamente, la politica o una nuova legge non basteranno ad arginare il problema.

A volte è necessaria quantomeno un’azione drastica.

L’azione parte dal piccolo comune, dal piccolo passo, dal piccolo gesto. Parte sempre da noi.

Esattamente quello che serve anche per ottenere e difendere i diritti di chi lavora.

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