Si chiama Hongchan Quan, scricciolo di appena 14 anni e 143 centimetri di pura classe, la medaglia d’oro nella piattaforma 10 metri femminile alle ultime Olimpiadi di Tokio 2020 (o 2021). Disciplina che vede la Cina dominatrice dal lontano 2004 ormai (siamo giunti a 4 ori consecutivi), ma che mai aveva fatto registrare un record del genere, 466.20 il punteggio che ai più potrebbe non dire molto, ma che dà l’idea del capolavoro creato da questa atleta in miniatura, se paragonato ai 425.40 della medaglia d’argento (la connazionale Yuxi Chen) o i 371.40 della terza classificata, l’australiana Melissa Wu. 5 tuffi, 3 perfetti (una sequenza di 10 mai vista prima ed un punteggio mai fatto registrare nella storia delle Olimpiadi) questo piccolo fenomeno non aveva mai partecipato ad alcuna gara internazionale e non era mai uscita dalla Cina prima dell’exploit olimpico.
Occhi scuri e profondi incastonati nel volto serio e concentrato di chi ha in testa un unico obiettivo, nessun sorriso nemmeno durante la premiazione, il pensiero fisso alla sua famiglia, alla mamma malata alla quale ha dedicato il primo, tenerissimo, pensiero dopo il trionfo: “Le cure di mamma costano tanto, quindi sento che anche io devo fare soldi così posso mandarli a casa”. Una storia da libro Cuore la sua, nata in una famiglia di contadini, le precarie condizioni economiche la costringono, fin da tenerissima età, ad aiutare il papà nelle risaie vicino al Fiume delle Perle (considerato il fiume più sporco del mondo) dove il genitore la immerge nelle rogge tra i campi perché a casa non arriva l’acqua corrente, dove impara a nuotare e, poco tempo dopo, sviluppa quella passione per i tuffi che negli ultimi sette anni hanno portato la ‘piccola perla di fiume’, come viene chiamata nella sua provincia natìa, a toccare la perfezione nella disciplina lasciando a bocca aperta il mondo intero. Una storia d’amore, di dedizione e soprattutto di sacrifici, che intenerisce, che ti fa salire lacrime di gioia agli occhi quando la senti dichiarare che no, “non credo di essere una magia del cielo, non sono poi così straordinaria e non vado nemmeno tanto bene a scuola. In questo momento ho solo voglia di mangiare un sacco di cose buone”. In fondo è solo una bambina che ci insegna, una volta di più, come l’età conti poco o nulla quando si è determinati a raggiungere il proprio sogno.