Iniziamo a capire cosa è il “Riscatto di Laurea” e a chi è rivolto. Il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Il riscatto di laurea è valido a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio. Il servizio è rivolto a tutti coloro che abbiano conseguito il diploma di laurea o titolo equiparato.
IL “RISCATTO DI LAUREA AGEVOLATO”
Come per il riscatto ordinario, il riscatto agevolato del corso di laurea permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi.
Ovviamente, anche questa modalità è valida a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio. È necessario però rinunciare al calcolo dei contributi con il sistema retributivo e misto versati fino al 31/12/1995. Una volta effettuato il riscatto agevolato il calcolo della pensione sarà quindi fatto con il solo sistema contributivo per tutte le settimane contributive.
Per entrambe le tipologie di Riscatto, la facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
CHE TITOLI SI POSSONO RISCATTARE?
- i diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;
- i diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;
- i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
- i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
- i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.
Non si possono riscattare i periodi di iscrizione fuori corso e i periodi già coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa o da riscatto, che sia, non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali.
COME SI CALCOLA L’ONERE DEL RISCATTO?
Per il riscatto di laurea ordinario l’onere del riscatto dei periodi si calcola o con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Esempio | Se consideriamo una retribuzione lorda negli ultimi 12 mesi di 32.000 euro, l’importo da pagare per riscattare 4 anni sarà: 32.000 x 33% = 10.560 x 4 = 42.240.
Per il riscatto di laurea agevolato, l’articolo 20, comma 6, decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 ha introdotto, per le domande presentate dal 29 gennaio 2019, un diverso sistema di calcolo dell’onere di riscatto del corso di studi.
Differentemente dal calcolo ordinario, che tiene conto del RAL per calcolare l’importo annuo per riscattare gli anni di laurea, il calcolo per il riscatto agevolato prende in considerazione il reddito minimo annuo ai fini del contributo IVS (una quota trattenuta in busta paga o versata direttamente dal lavoratore per l’assicurazione in caso di Invalidità, Vecchiaia o Superstiti) dovuto dagli artigiani e dai commercianti.
Il reddito minimo annuo da prendere in considerazione varia di anno in anno: per il 2021, l’importo di riferimento è 15.953 euro. A questo importo va applicata l’aliquota del 33% e il costo annuo ammonta così a euro 5.264,49.
Sia per il riscatto ordinario che agevolato, i versamenti annui sono deducibili in fase di dichiarazione dei redditi.
In sintesi, il riscatto della laurea non solo permetterà di aumentare il periodo di contribuzione, ma anche di incrementare la pensione futura.