C’è chi dice che ci hanno portato via il Natale con la scusa del Covid.
Ma certo che ce ne sarà uno: più silenzioso, più intimo, più povero, più profondo.
Più simile al primo Natale, quando è nato Colui che da anni si è perso nella babele dei regali, dei cenoni, delle parate, delle luci colorate e delle strade inondate da profumo di cioccolato e di confetto, ma senza qualcosa che scaldi davvero il cuore delle persone, troppo impegnate ad apparire e dimentiche che il Verbo si è fatto carne in una stalla, tra umili pastori e con la sua famiglia stretta.
Dobbiamo ricercare in questo Natale di guerra (perché il Covid ci ha dichiarato guerra!) il segno di un cambiamento nei nostri cuori e nelle nostre vite, insidiate dal Covid-Erode, ma illuminate dalla speranza di un bimbo venuto tra noi per condividere la nostra prova, per asciugare le nostre lacrime, per consolare la nostra angoscia.
In un Mondo che sta lottando contro le tenebre del male vivremo la luce di un Natale più interiore, più mistico.
Il Covid non raggiungerà il cuore e l’anima di tutti coloro che pongono la loro speranza e il loro ideale più in alto della società dei consumi e dello scarto.
Sarà il Natale di chi vede nell’altro – da dovunque provenga e di qualunque colore sia la sua pelle – un fratello da rispettare, da aiutare e da amare. Qualunque sia il nostro credo, cerchiamo di diffondere la pace.
E allora potremo intonare canti di gioia.
E sarà Natale nei cuori.
Affettuosi auguri e Buon 2021