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CCNL. Il contratto è rinnovato. Ora applichiamolo a tutti

Le professionalità acquisite e il rapporto umano non possono essere sostituiti da algoritmi

Il 2019 è stato un anno particolarmente sentito per il mondo bancario, siamo passati dalle crisi di Carige e Popolare di Bari per concludere con un rinnovo sofferto ma molto soddisfacente.

Il perimetro del contratto riguarda circa 282.000 dipendenti ed è il contratto della svolta perché oltre a tutelare i lavoratori, tutelerà anche la clientela.

La trattativa è durata un anno e non è stato necessario scendere in piazza, però questo non significa che sia stata una passeggiata. Il tavolo era spaccato, il Casl si è trovato a rappresentare interessi diversi e in alcuni casi anche contrapposti ma il ruolo del nostro Segretario Generale è stato riconosciuto dalle parti come fondamentale per la mediazione e la firma del contratto.

L’importanza del contratto come quello appena siglato non è solo nel cospicuo aumento di 190 euro, ma nelle tutele che sono l’argomento più importante tra cui troviamo l’accordo sulle politiche commerciali e la cabina di regia sulla digitalizzazione.

Nel CCNL è stato recepito l’accordo sulle politiche commerciali del 2017, che permette un controllo all’interno di ogni gruppo delle pressioni commerciali e delle pratiche commerciali scorrette, una novità ed un passo in avanti che ci permette di avere più possibilità per tutelare i colleghi e la clientela.

Con la cabina di regia viene istituito un comitato Nazionale Bilaterale paritetico il cui scopo sarà l’analisi e il monitoraggio del cambiamento dovuto dalle nuove tecnologie e la conseguente nascita di nuove figure professionali. Nuove sfide sono però già alle porte.

Lo scopo principale del sindacato è tutelare i lavoratori, ma allargare la platea ai GAFA (Google, Amazon, Facebook e Apple) e alle Fintech, tutelerebbe non solo i lavoratori delle stesse, ma anche clientela e banche tradizionali. Stessi diritti, stessi obblighi, stesse regolamentazioni, garantirebbero un corretto svolgimento dell’attività lavorativa bancaria.

Gafa e Fintech oramai conquistano fette di mercato sempre più ampie a discapito delle banche e la loro regolamentazione nel nostro settore è argomento molto caldo. Si occupano di investimenti, pagamenti virtuali, fino ad arrivare al microcredito gestito direttamente da intelligenze artificiali i cui algoritmi, possono sostituire completamente il ruolo dell’uomo.

La tecnologia deve affiancare ed aiutare i lavoratori nello svolgimento dell’attività lavorativa ad esempio la concessione del credito è un campo in cui l’intelligenza artificiale può essere un aiuto importante nel controllo e nella verifica dei comportamenti finanziari, lasciando alla persona il potere decisionale finale e anche il mondo investimenti non può essere abbandonato nelle mani di un algoritmo che rischia di non tenere conto dell’orizzonte temporale.

Ribadisco quanto già scritto in passato: le professionalità acquisite e il rapporto umano non possono essere sostituiti da algoritmi.

La centralità della persona è il concetto fondamentale che la Fabi porta e porterà avanti negli anni, la tutela dei colleghi e conseguente tutela dei consumatori sono il nostro principale obiettivo.

Alessandro Drago
Alessandro Drago
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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