Alzi la mano chi non ha mai pensato almeno una volta “lascio tutto e vado a vivere in Polinesia!
Credo che la Polinesia nell’immaginario collettivo simboleggi ap-pieno quei paradisi lontani in cui ognuno di noi vorrebbe rifugiarsi per ritornare in pace con se stessi e con il mondo intero.
Paul Gauguin si ritirò in questi luoghi, circondato da un mare cristallino abitato da delfini e balene per riuscire a superare quel senso di oppressione che la società occidentale gli aveva trasmesso, ma devo dire che ancora oggi il potere terapeutico di questi luoghi è rimasto invariato per chi è affetto dal “mal di vivere”.
Purtroppo, questo angolo di paradiso non è alla portata di tutti, visti i prezzi proibitivi, ma organizzandoci con parecchi mesi di anticipo e uscendo fuori dal circuito delle grandi catene alberghiere, si può vedere una Polinesia sicuramente più vera ed economica.
Appena scendiamo dall’aereo a Tahiti ci rendiamo conto che la Polinesia è pervasa da un’energia vitale che si sprigiona dappertutto.
Per fortuna, la globalizzazione turistica non ha colpito appieno questi posti e, anzi, devo dire che gli abitanti, benché siano passati attraverso le epoche coloniali, tengono moltissimo a rivendicare l’utilizzo della lingua locale e a mantenere vive le usanze tipiche.
Se avete la possibilità di andare a Papeete a luglio, dovete visitare L’Heiva, il festival locale con gare di balli e competizioni sportive, arrampicata sulle palme o gara di apertura di cocchi, bevendo del latte di cocco e assaggiando i prodotti tipici a base di pesce in uno dei tanto food truck che troviamo.
Ci lasciamo trasportate dai profumi di ananas e zenzero e, prendendo un traghetto, ci ritroviamo nella piccola e meno turistica isola di Moorea. Vi consiglio di fare accompagnati da una guida locale delle belle passeggiate in bici. La Polinesia non è solo mare, ci sono tantissimi canyon incontaminati, lagune e cascate sotto cui tuffarci.
Soggiornate in una delle tante pensioni familiari, praticamente capanne sulla spiaggia dove, privi dalle tante modernità, potremmo assaporare il fascino selvaggio dell’isola.
Ci dirigiamo nell’ isola di Bora Bora, certamente la più famosa, con le sue splendide spiagge e la sua tipica vegetazione fatta di palme e fiori, immortalata in numerosi film e documentari. Ci sono bellissimi resort che ci permettono di dormire direttamente sul mare e vedere dal pavimento del nostro bungalow la fauna marina che ci circonda. Questa è una Polinesia differente, fatta di lusso e comodità,
certamente meno vera di quella che abbiamo visto fino ad ora, ma pittoresca e affascinante come pochi posto al mondo.
Da vedere sono anche le coltivazioni di perle nere; le più grandi sono nelle incontaminate isole Gambier, isole più difficili da raggiungere e praticamente prive di turismo. Qui con molto coraggio e un po’ di fortuna si può fare il bagno insieme a qualche balena.
Moltissime sono le isole ed i posti ancora da visitare ognuno con una sua peculiarità, ma tutti uniti dalla bellezza dei luoghi e soprattutto dalla sensazione paradisiaca che i luoghi ci trasmettono.
Quando arrivi all’aeroporto, indossando la tipica collana di fiori, capisci che il tuo viaggio sta terminando, ma realizzi anche che il paradiso, così come ce lo immaginiamo, esiste davvero!