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La rivoluzione prende forma

Digitalizzazione, intelligenza artificiale nel settore bancario e finanziario.

Negli ultimi anni, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale (IA) hanno trasformato profondamente il mondo del lavoro, in particolare nei settori bancario e finanziario. Questo cambiamento, accelerato dalla pandemia di COVID-19, ha portato a una rapida adozione di tecnologie avanzate, rivoluzionando sia i processi interni delle aziende sia l’interazione con i clienti.

Oggi, è innegabile che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stiano ridefinendo le dinamiche del lavoro, con implicazioni significative sul futuro dell’occupazione.

Ma che cosa significano per il settore bancario e finanziario digitalizzazione e IA?

La digitalizzazione rappresenta l’integrazione di tecnologie digitali in tutte le aree di un’azienda, che porta a cambiamenti fondamentali nelle modalità di operare e di fornire valore ai clienti. Nel contesto bancario e finanziario, questo si traduce nell’automatizzazione dei processi operativi, nella gestione digitale delle transazioni e nell’introduzione di nuovi canali digitali per l’interazione con i clienti.

L’intelligenza artificiale, d’altro canto, si riferisce alla capacità delle macchine di eseguire compiti che richiedono “intelligenza” umana, come l’analisi dei dati, l’apprendimento automatico e il riconoscimento di modelli. Queste tecnologie stanno diventando strumenti fondamentali nel settore finanziario, consentendo di analizzare grandi volumi di dati per prendere decisioni più rapide e informate, con l’obiettivo di migliorare la gestione del rischio e ottimizzare l’esperienza del cliente.

IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO: AUTOMAZIONE E NUOVE COMPETENZE

Uno degli effetti principali della digitalizzazione e dell’IA nel settore bancario è la progressiva automazione dei processi, che porterà a una riduzione della necessità di mansioni ripetitive e amministrative. Secondo uno studio della McKinsey, entro il 2030, circa il 30% delle attività lavorative nel settore bancario potrebbe essere automatizzato. Le funzioni tradizionali, come la contabilità di base, la gestione delle transazioni e il supporto ai clienti, si suppone potranno essere sempre più gestite da sistemi automatizzati, come chatbot o assistenti virtuali basati su IA.

Un esempio significativo è l’uso crescente di chatbot per l’assistenza clienti.

Stando a un rapporto di Juniper Research, le banche potrebbero risparmiare fino a 7,3 miliardi di dollari entro il 2023 grazie all’uso di chatbot e assistenti virtuali. Questi strumenti permettono di gestire milioni di interazioni con i clienti in tempo reale, riducendo i tempi di attesa e si presume possano migliorare la qualità del servizio.

L’automazione, tuttavia, comporta anche una sfida significativa: la necessità di aggiornare le competenze dei lavoratori. Le banche e le istituzioni finanziarie stanno investendo sempre più in formazione e riqualificazione per preparare i propri dipendenti a ruoli che richiedono capacità avanzate nell’uso di strumenti digitali e analitici. Competenze come la gestione dei big data, la cybersecurity e la conoscenza delle tecnologie blockchain sono sempre più richieste.

Il World Economic Forum prevede che entro il 2025 circa il 50% dei dipendenti nel settore finanziario dovrà acquisire nuove competenze a causa dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. Questo cambiamento evidenzia un approccio proattivo da parte delle aziende per garantire che i propri dipendenti siano preparati a svolgere nuove mansioni.

L’IA NEL SETTORE BANCARIO: TRA VANTAGGI E RISCHI

L’intelligenza artificiale potrebbe offrire numerosi vantaggi nel settore finanziario, tra cui la possibilità di personalizzare i servizi per i clienti. Grazie all’analisi dei dati, le banche possono offrire soluzioni finanziarie su misura, basate sul comportamento e le esigenze specifiche dei clienti. Questo comporterebbe il miglioramento dell’esperienza dell’utente e le opportunità commerciali garantendo il rispetto dei profili della clientela.

Inoltre, l’IA gioca un ruolo cruciale nella gestione del rischio e nella prevenzione delle frodi. Gli algoritmi di machine learning sono in grado di identificare in tempo reale comportamenti anomali o transazioni sospette, migliorando la sicurezza dei sistemi bancari. Secondo una ricerca di PwC, il 72% delle istituzioni finanziarie ritiene che l’intelligenza artificiale sia un fattore chiave per contrastare le frodi e migliorare la compliance normativa. Tuttavia, l’adozione dell’intelligenza artificiale comporta anche rischi e sfide. Uno dei principali è rappresentato dalla sicurezza dei dati. Con l’aumento dell’uso di algoritmi avanzati per analizzare informazioni sensibili, cresce anche il pericolo di frodi legate proprio all’utilizzo degli stessi dati. L’IA s’impone anche come sfida dal punto di vista della sicurezza.

Stiamo assistendo e vivendo la quarta rivoluzione industriale; un momento epocale che ci vedrà impegnati e coinvolti per molti anni ancora. Nell’attesa di capire se nel prossimo futuro il collega di ufficio avrà le sembianze di un Cyborg, tutto quello che ci resta da fare è è sfruttare questa rivoluzione senza subirla e, soprattutto, trarne tutto ciò che di buono essa comporta.

Questa “nuova era”, se così possiamo definirla, è stata ben identificata dalla Fabi che, da tempo, non solo si è distinta per analisi ed approfondimenti, ma si è dichiarata pronta ad assumersi la responsabilità di “gestire” il cambiamento in atto.

A riprova di ciò il nuovo nostro CCNL ha previsto una innovazione della cabina di regia pronta a verificare e trovare soluzioni continue ed innovative in base alle diverse evoluzioni che saremo chiamati a vivere. In sostanza un CCNL che guarda avanti pronto a recepire e adattarsi al futuro.

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