La direttiva europea case Green in vigore dal 12 marzo 2024 cambierà le nostre case e i nostri portafogli e cosa accadrà? Entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E.
Come si raggiungerà questo obiettivo?
Migliorare l’isolamento termico, l’installazione dell’impianto fotovoltaico e la sostituzione degli infissi sono alcuni degli interventi necessari per assicurarsi una casa Green.
Quanto costerà questa direttiva a tutti noi? Una ricerca del Sole 24 ore prevede costi tra i 20.000 e i 55.000 euro ma sarà davvero così o, come alle volte succede, i costi lieviteranno a discapito delle famiglie?
La situazione attuale italiana è drammatica in quanto oltre il 57% degli immobili è in classe G ed F questo vuol dire che la maggior parte degli immobili da riqualificare è di proprietà delle famiglie meno abbienti, ma il problema è risolto: basterà rivolgersi in banca.
L’indebitamento medio delle famiglie italiane è di 22.000 euro, ma questa è la media del pollo e di conseguenza questa direttiva colpirà famiglie già indebitate che difficilmente riusciranno ad accedere al credito e la conseguenza sarà la svalutazione del patrimonio immobiliare a favore di speculatori che sapranno come sfruttare il tutto a proprio vantaggio.
La direttiva europea, se non accompagnata da una politica di agevolazioni fiscali, rischia di essere un ulteriore fardello dell’Europa nei confronti dell’Italia e dei risparmi degli italiani.
Si riproporrà un 110% bis?
Ci auguriamo che ci siano delle agevolazioni fiscali e incentivanti per le fasce “deboli” e che i prezzi vengano controllati per evitare che le agevolazioni stesse vengano di conseguenza azzerate.
E le banche come si stanno comportando?
Alcuni gruppi bancari già da tempo presentano nella propria offerta mutui delle agevolazioni per l’acquisto di case Green con forti scontistiche sul tasso e sulle spese di istruttoria spingendo le famiglie su immobili a basso impatto ambientale.
Questo è un incentivo ai più giovani ad investire negli immobili Green dimostrando così il proprio impegno ESG.
Sappiamo tutti cosa vuol dire l’acronimo ESG? Environmental (ambiente), Social (società) e Governance e le nostre banche a che punto sono?
Alcuni gruppi bancari offrono alle aziende la propria esperienza e i propri servizi per affrontare la transizione come un’opportunità e non come una problematica in modo tale da applicare una finanza sostenibile.
Sempre più iniziative “S” sono finanziate dai maggiori gruppi bancari e nello specifico vengono finanziate e premiate le aziende che promuovono l’economia circolare, la riduzione delle emissioni di CO2, l’utilizzo dell’energia Green a discapito del carbone.
I maggiori gruppi bancari sono in continua sfida su chi soddisfa maggiormente i criteri ESG e sinceramente è l’unica sfida che ci soddisfa, perché promuove la finanza etica e sostenibile.
Aiutare le famiglie e le aziende nella transizione Green è sicuramente un’opportunità di guadagno per le banche, ma è anche l’occasione per dimostrare che la finanza può e deve essere etica e sostenibile.