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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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In tempi di epidemia. Una boccata d’ossigeno per i contribuenti

Tra le ultime norme e misure emanate dal governo per contrastare e contenere gli effetti dell’epidemia e del contagio da Coronavirus che ha attanagliato il Paese, trovano spazio nel Decreto Rilancio, pubblicato in G.U. lo scorso 19 maggio, alcune disposizioni che dilatano nel tempo il carico fiscale che grava sulle famiglie e sulle imprese.

In particolare, vengono ulteriormente prorogati i termini per il pagamento delle cartelle esattoriali scadenti tra l’8 marzo ed il 31 agosto al 30 settembre. In questo modo, i contribuenti, già a corto di liquidità, non sono ulteriormente gravati dalla pressione fiscale.

Infatti, se la precedente norma, inserita nel decreto “Cura Italia” non fosse stata rivista con un successivo ulteriore intervento legislativo, tutte le cartelle esattoriali e i pagamenti fiscali precedentemente sospesi, sarebbero scaduti a decorrere dal 1° luglio in poi, aggravando in termini drammatici il già compromesso tessuto socio-economico.

Nello specifico la norma prevede la sospensione delle cartelle esattoriali i cui versamenti scadevano tra l’8 marzo e il 31 agosto; la riscossione potrà riprendere quindi dal 1° settembre 2020 sempre che, non intervenga un ulteriore rinvio.

La sospensione dei pagamenti attualmente in corso si applica a:

  • cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione;
  • avvisi di accertamento esecutivi emessi sia dall’Agenzia delle entrate che dalle Agenzia delle dogane e dei monopoli;
  • avvisi di addebito emessi dagli enti previdenziali;
  • ingiunzioni di cui al Regio Decreto n. 639/1910 emessi dagli enti territoriali;
  • nuovi atti esecutivi emessi dagli Enti Locali per entrate tributarie e patrimoniali.

Il Decreto Rilancio prevede anche che i pagamenti dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 30 settembre 2020. Ovviamente, i contribuenti potranno richiedere la rateizzazione del loro debito.

Per quanto riguarda le precedenti definizioni agevolate (Rottamazione Ter e il Saldo e stralcio), le cui rate erano in scadenza nel 2020, potranno essere versate integralmente entro il 10 dicembre di questo stesso anno. Il termine, in questo caso, è vincolante: nel caso non si effettui il versamento entro questa data, il contribuente perderà tutti i benefici connessi a queste definizioni agevolate.

Tra le misure agevolative emanate è inoltre previsto un fermo dal 19/5/2020 al 31/8/2020 dei pignoramenti su stipendi e pensioni e altre indennità assimilate, effettuati dall’Agente della riscossione prima dell’entrata in vigore del decreto Rilancio. Pertanto, fino al 31 agosto 2020, il datore di lavoro o l’ente pensionistico non potrà effettuerà le relative trattenute e le somme saranno rese disponibili al debitore.

Un altro aiuto alle imprese, anche di piccole dimensioni, è stato reso disponibile grazie alla possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di procedere al pagamento delle varie fatture in giacenza, (emesse ad esempio dalle proprie aziende fornitrici, senza prima verificare la presenza di eventuali debiti scaduti di importi superiori a 5 mila euro, andando temporaneamente in deroga all’ex art. 48 bis DPR 602/73 la cosiddetta “Verifica inadempimenti”).

È d’obbligo precisare che, durante il periodo di sospensione della riscossione l’Agenzia delle Entrate – Riscossione non potrà attivare alcuna procedura cautelare o esecutiva per le cartelle i cui termini di pagamento sono scaduti prima dell’8 marzo 2020, né procedere alla notifica di nuove cartelle di pagamento.

Nel complesso si stima che siano state quasi 6,7 milioni le cartelle sospese per l’emergenza coronavirus, prima regione il Lazio con 1,71 milioni.

Queste misure sono interventi necessari all’economia italiana, messa a dura prova da una crisi scaturita da un evento imprevisto ed imprevedibile e che ha prodotto gravi danni su un Paese che era già stato pesantemente colpito dalla scorsa crisi economica.

Data la straordinaria situazione pandemica è intervenuta anche la Commissione Europea che stanzierà dei fondi rimborsabili in un lunghissimo periodo (Next Generation Eu); è infatti intenzione della stessa costituire un nuovo patto generazione finalizzato a riparare, “ma anche a preparare un futuro migliore per le prossime generazioni”.

È una speranza ed anche un auspicio al quale tutti insieme abbiamo il dovere di crederci fortemente.

Francesco Spalluto
Francesco Spalluto
Coordinamento Nazionale Riscossione
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