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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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Paris est magique

Dopo che molte volte mi era stato richiesto dai miei bambini di andare a Parigi decido d’accontentarli.

Però ho voluto organizzare non il classico tour, ma qualcosa di un po’ diverso che possa coinvolgerli non fermandosi alla loro equazione Parigi=Disneyland, quindi non sarò qui ad elencare miriadi di monumenti, ma cercherò più che altro di raccontarvi in modo quasi fiabesco come possa apparire agli occhi dei bambini.

Benché un po’ stanchi, siamo arrivati a Beauvais, lasciamo i bagagli e andiamo subito a fare un giro, come amo spesso dire senza meta, e raccogliere così le prime impressioni sulla città. Arrivati sulla Senna decidiamo di prendere un bateau mouche con degustazione di gelato, un plus molto gradito. La gita in battello devo dire ha il suo perché, ti dà una visuale diversa della città, dei suoi bellissimi ponti e di Notre Dame, purtroppo ancora chiusa per restauro dopo il terribile incendio che l’ha colpita. Avendo sulle gambe il viaggio da Roma e in programma per il giorno dopo la visita a Disneyland, decidiamo, una volta scesi dal battello, di cenare e poi andare a coricarci presto. Riposati e carichi siamo pronti al grande giorno, andiamo a Disneyland! Abbiamo scelto un giorno infrasettimanale in maniera tattica, confidando in un’affluenza minore al fine di evitare quelle estenuanti code all’entrata di ogni attrazione. Devo dire che i biglietti sono abbastanza cari, ma giustificabili, mentre il “saltafila” che costa più del biglietto stesso la trovo una cosa inammissibile. Comunque, tralasciando questa mia polemica devo dire che una volta varcato l’ingresso ti ritrovi veramente proiettato in un mondo fiabesco.

La magia Disney ti travolge: tutto è riprodotto e curato al minimo dettaglio, vedere le facce di stupore dei miei bimbi mi riempie di gioia e comunque per un giorno anche noi torniamo ad essere bambini.

Le attrazioni ci sono per tutti i gusti e bisogna un po’ programmarsi la giornata al fine di evitare di perdere molto tempo in file. Al calar del sole, per festeggiare i 30 anni dalla sua apertura, sopra il castello della Bella Addormentata inizia una fantastica coreografia di droni da lasciare a bocca aperta.

La giornata sta terminando e devo dire che il mio scetticismo iniziale si è dissolto facendo rifiorire il bambino in me. Il giorno seguente per scaricare un po’ di adrenalina accumulata ci facciamo una passeggiata ai giardini di Lussemburgo, un grande parco nel centro di Parigi dove si possono anche affittare delle barchette telecomandate da guidare nella grande fontana all’entrata. Ci dirigiamo poi al museo di storia naturale, ci sono gli immancabili ed intramontabili dinosauri, la grande galleria dell’evoluzione ed è possibile tramite la realtà aumentata entrare in contatto con specie animali ormai estinte da tempo e molte altre sono le iniziative che rendono l’esperienza veramente coinvolgente.

Il terzo giorno abbiamo deciso di dedicarlo invece al turismo classico e quindi andiamo prima a visitare Montmatre dove, passeggiando tra le sue tipiche viuzze ci catapultiamo nella “la belle epoque”; immancabile poi è un ritratto caricatura ai bimbi anche se devo dire che difficilmente ritroveremo nuovi Picasso tra queste vie. Anche se è diventato un posto molto turistico ogni volta che vado a Montmatre rimango sempre affascinato: è un luogo che mi piace e il fatto che così tanti artisti hanno iniziato in quelle strade le conferisce un che di magico. Il pomeriggio dopo aver mangiato in un tradizionale bistrot, ci dirigiamo verso la Torre Eiffel dove abbiamo prenotato la salita al tramonto così da vedere la città illuminata e soprattutto per vedere la stessa torre con tutte le sue lucine accese che le calano addosso come un abito di pailletes. Vedere Parigi dall’alto è molto affascinante e la sera con tutte le strade e i tetti illuminati riesci a capire ancor più della geometricità architettonica della città.

Dopo aver preso sufficiente vento riscendiamo e prima che si faccia troppo tardi facciamo un passaggio veloce al Moulin Rouge, il quartiere Pigalle negli ultimi anni è stato ripulito e reso molto turistico, ma pur sempre un quartiere erotico rimane e quindi non adatto ai bambini, solo per vedere da fuori il mulino illuminato a festa di rosso. L’ultimo giorno lo dedichiamo così come il primo al passeggio e così partiamo dall’Arco di Trionfo per poi scendere tramite gli Champs Elysees con i suoi negozi chic, prima a Place della Concorde e concludere poi la nostra passeggiata all’esterno del Louvre, qui molti di voi sobbalzeranno perché non siamo entrati al Louvre, ma non scordatevi ciò che vi avevo detto all’inizio che questa era descrizioni di Parigi con gli occhi dei bambini e poi questo sarà un ottimo motivo per tornarci.

Concludo il nostro racconto con la piena convinzione che Parigi è si una metropoli internazionale tra le più operose e grandi del mondo, ma è anche una città molto attiva per i piccoli parigini che un giorno saranno poi quelli che la rappresenteranno. Tantissime sono le cose da fare con i bambini e particolare è l’attenzione che gli si dedica in spazi verdi, culturali o con laboratori futuristici.

Si, devo proprio ammettere che Paris est magique!

Andrea Fanesi
Andrea Fanesi
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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