giovedì, Maggio 1, 2025
No menu items!
FABI
a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
HomeEditorialeEsercizi di partecipazione

Esercizi di partecipazione

Tutto nella vita si allena e spesso l’allenamento è il principale veicolo per il successo. Quasi sempre il talento non basta, servono sacrificio, sudore e perseveranza. A volta è necessaria l’abitudine all’esercizio, la consuetudine ad esserci. L’essere umano si adatta a tutto, un meccanismo di sopravvivenza e di difesa a volte pericoloso. L’arte di arrangiarsi, ci si abitua a tutto. Negli ultimi mesi ci siamo tutti abituati ad una solitudine sociale e lavorativa, confinati nelle nostre abitazioni abbiamo dimenticato come eravamo prima, perché l’abitudine è un motore fortissimo che ci spinge verso direzioni a volte inconsuete. Al processo di isolamento segue quello di destrutturazione degli strumenti negoziali, del sindacato e della contrattazione collettiva. Modalità violente come la disdetta, o peggio, la disapplicazione degli accordi siglati. Sembra tutto organizzato secondo uno disegno perfetto.

Quale miglior momento per promuovere questo pericoloso cambiamento? Accordi individuali sottoposti come collettivi, ma privi di negoziazione con le parti sociali.

Potremmo sintetizzare il tutto come tentavi di depotenziamento del Contratto Collettivo Nazionale, conquistato con fatica oltre 70 anni fa, che oggi più che ieri sembra essere messo in discussione. È per questo motivo che servirebbe praticare un po’ gli esercizi di partecipazione, che conosciamo e che probabilmente negli ultimi mesi sono stati poco professati, principalmente per via dell’ostracismo di molte banche.

Partecipare è il primo strumento di aggregazione che bisogna riprendere assolutamente a piene mani per garantire equità e democrazia nelle scelte che faremo, a partire dai prossimi mesi in cui saremo chiamati, per il tramite delle assemblee, a decidere il futuro della categoria, partendo dal rinnovo del CCNL di settore, che ricordiamo risulta ormai scaduto.

Recupero dell’inflazione e difesa dell’area contrattuale saranno alcuni dei temi sui quali le organizzazioni sindacali vorranno confrontarsi, ma diventa imprescindibile partire dai lavoratori. Serve rianimare alcune coscienze, ultimamente intorpidite da mancanza di confronto, serve continuare l’esercizio di ascolto per delineare i contorni del contratto che vogliamo.

Se qualcuno pensa di poter spazzare via da un giorno all’altro anni di lotte che hanno generato tutele e diritti, deve sapere che troverà di fronte una categoria unita. Se qualche azienda pensa che si possa sostituire al ruolo del sindacato, nella difesa dei lavoratori, è bene che sappia che risuona forte la distonia tra l’essere e l’apparire.

Molte banche hanno scelto di apparire piuttosto che essere; Prova innegabile è la scarsa attenzione riposta quotidianamente nelle lavoratrici e nei lavoratori a partire dal poco impegno profuso nella soluzione delle ormai incessanti pressioni commerciali.

Noi, invece, abbiamo scelto la strada dell’esserci, l’arte del partecipare.

È innegabile che oggi serve riprendere un percorso assembleare che ci dia la possibilità di confrontarci con tutti, anche su temi apparentemente insoliti, dai quali poter trarre spunti vantaggiosi. È necessario ripartire dai giovani, cogliendo la loro genuina autenticità, provando ad immaginare un mondo dalla loro rivoluzionaria prospettiva. È necessario creare un’anima sociale anche in chi, assunto negli ultimi anni, non conosce la storia della nostra categoria e il confronto derivante dell’associazionismo sindacale.

Una strada in salita che verrà sempre più ostacolata da chi ci vuole soli e indifesi. Siamo certi che molti manager hanno sfruttato questi mesi per preparare un forte attacco ai lavoratori del settore. Ma noi non ci faremo trovare certo impreparati.

Il percorso è iniziato, la strada sarà lunga e piena di insidie, ma siamo pronti a conquistarci un contratto che dia speranze e pari dignità a tutti i lavoratori, senza differenze di genere, ufficio o gruppo bancario, e che anteponga un equilibrio collettivo agli interessi individuali.

Alessandro De Riccardis
Alessandro De Riccardis
Coordinatore Nazionale FABI Giovani
ALTRI ARTICOLI
FABI
FABI

I PIU' LETTI

FABI