La Carta dei valori del volontariato italiano nasce nel 2001 dall’iniziativa promossa da Fivol (Fondazione Italiana per il Volontariato) e il Gruppo Abele, condivisa con tutti i volontari e le loro organizzazioni per proposte e contributi, al fine di redigere un testo definitivo che fosse punto di riferimento per tutto il settore del volontariato internazionale. La Carta, attraverso un enunciato di 24 punti, descrive l’identità e le finalità comuni del volontariato italiano, ne afferma la preziosa testimonianza e ne ribadisce il carattere solidale.
La Carta si compone di tre sezioni: la prima raccoglie i principi fondanti, la seconda è dedicata agli atteggiamenti e i ruoli dei volontari e la terza riserva l’attenzione alle organizzazioni di volontariato. I principi fondanti della Carta dei valori riguardano in prima battuta l’individuazione della figura del volontario, il quale, per essere tale, deve possedere delle qualità personali irrinunciabili; ovvero essere disposto ad offrire il proprio tempo e le proprie capacità al servizio degli altri. In secondo luogo il volontario deve essere in grado di esplicare il suo servizio sia individualmente sia in organizzazioni strutturate.
L’elemento che caratterizza l’operato del volontario e che lo rende unico rispetto ad altre prestazioni nel settore civile è la gratuità; ossia la rinuncia a qualsiasi forma di compenso o guadagno economico a vantaggio dei singoli o della collettività in cui opera. Così facendo, il volontario acquista fiducia e credibilità che il suo operato è motivato da un sincero desiderio di servire e di rendersi utile, avulso dalle logiche dell’individualismo e dell’interesse personale. I volontari, che offrono il loro impegno in strutture pubbliche o private, diventano così preziosi collaboratori di coloro che sono già inseriti stabilmente in esse, costruendo un rapporto di mutuo scambio di competenze e profili professionali a vantaggio della qualità dei servizi che offrono. Ciò naturalmente comporta per il volontario conoscere a fondo i fini, gli obiettivi e i programmi dell’organizzazione in cui operano, partecipando attivamente e responsabilmente alla gestione degli stessi.
A loro volta, le organizzazioni di volontariato hanno il dovere morale di condividere le loro realtà ed esperienze con altre istituzioni di volontariato che siano nazionali o internazionali, con l’obiettivo di integrare competenze e obiettivi utili allo sviluppo dell’intero settore del volontariato. La Carta dei valori del volontariato traccia queste linee guida relative al settore del volontariato, ispirandosi non solo ai principi della solidarietà, ma anche alla esigenza che le organizzazioni di volontariato abbiano cura della trasparenza e della legalità.
Fondi, bilanci e utilizzo delle risorse ricevute in donazioni devono essere oculatamente amministrate per evitare sprechi o abusi; e a tal fine viene raccomandata la disponibilità a sottoporsi a verifiche di buona amministrazione.