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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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C’è grossa crisi

Arriva la mail del proprio fornitore di luce & gas e le gambe incominciano a tremare

A cavallo degli anni 2000 Corrado Guzzanti creò il personaggio “Quelo”, una sorta di santone che ripeteva sempre: ”c’è grossa crisi” e in questi giorni rimbomba nella testa… c’è grossa crisi.. c’è grossa crisi. Arriva la mail del proprio fornitore di luce & gas e le gambe incominciano a tremare, quando leggi l’importo e incominci a chiederti se è sempre la tua utenza di casa o se è il tuo contributo all’aumento di capitale viste le somme addebitate.

Le tariffe sono vertiginose e il tuo pensiero è sempre lo stesso: riuscirò a pagare? Si stima che 1 italiano su 4 rischi la povertà e un altro italiano su 4 non potrà affrontare nei prossimi mesi spese straordinarie. Tutto questo vorrà dire che aumenteranno i casi di morosità su finanziamenti e mutui, a discapito delle banche e di tutto il settore. Ci auguriamo che il nuovo Governo introduca tutte le risorse possibili per risolvere questo problema e che metta nelle condizioni i giovani di poter acquistare casa e crearsi un proprio futuro prorogando il fondo Consap per i giovani under 36 e promuovendo iniziative per favorire l’occupazione.

Le aziende manifatturiere oramai producono in base alle fasce orarie e cercano di risparmiare sulla luce e sul riscaldamento, evitando la produzione nelle ore buie e fredde; le aziende di servizi cercano di risparmiare sul costo dell’energia, proponendo lo smart working. Però, più che risparmio, lo chiamerei uno scarico di costi sul personale, soprattutto quando non viene riconosciuto alcun tipo di rimborso. Le banche non sono da meno e credono che con la concessione dello smart working vedranno alleggerito il loro bilancio dalla spesa dell’energia, ma non sarà così perché il costo dell’energia non può essere sobbarcato esclusivamente dal dipendente e non dimentichiamo il buono pasto, ad oggi non pagato a chi lavora da casa.

Le bozze di contratto che verranno presentate dalle banche dovranno essere ben esaminate perché certe proposte che possono sembrare buone, in realtà nascondono sempre delle insidie.

In questi anni abbiamo imparato a conoscere le banche e abbiamo capito che nulla viene regalato e quindi, trattandosi di argomenti nuovi e mai affrontati, è giusto che venga preso tutto il tempo necessario per effettuare gli adeguati approfondimenti.

A fine 2022 scadrà il nostro Ccnl e mai come quest’anno servirà firmare un contratto che si è sempre dimostrato all’avanguardia, valido ed inclusivo.

Per la FABI il Ccnl è un pilastro sin da quando, nel 1949, fummo gli unici a stipulare il primo Ccnl.

Non possiamo immaginare il mondo dei bancari senza il contratto, anzi crediamo che sia l’unico mezzo a disposizione per affrontare le sfide future lanciate dalle fintech e dal mercato del lavoro che cambia continuamente.

Il nostro Segretario generale conosce esattamente le dinamiche che portano alla stipula del contratto e, insieme con l’intera struttura, arriveremo a firmare accordi soddisfacenti.

Alessandro Drago
Alessandro Drago
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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