Nel 1770, quando James Cook sbarcò in Australia per riparare la sua nave, conobbe per la prima volta quello strano animale col marsupio e dalle grandi zampe posteriori e chiese agli aborigeni che animale fosse. Loro, che non comprendevano la lingua del grande navigatore, risposero “Kangaroo”, che significava: “Non capisco che cosa dici”.
Fu così che quello strano e sconosciuto animale fu chiamato, appunto, dagli Inglesi “canguro”.
Erbivoro, di dimensioni variabili, può pesare infatti da 1 a 90 kg a seconda della specie, capace di compiere balzi fino a 9 metri e di raggiungere la velocità di 50 km/h, è da qualche anno sotto attacco da parte del Governo Australiano che, vista la sua notevole crescita numerica, sostiene che sia diventato dannoso per l’agricoltura oltre che creare problemi alla viabilità e al traffico.
In realtà l’interesse per la sua carne, ma soprattutto per la sua pelle, più sottile e resistente di quella bovina, ha creato un business mondiale nella moda e nell’abbigliamento sportivo: anche l’Italia, infatti, è una grande importatrice di pelli di canguro.
Passateci questo gioco, in che cosa l’animale australiano ricorda il bancario?
Entrambi sono dei simboli. Mentre il mammifero dai grandi piedi è diventato l’emblema della compagnia aerea australiana Quantas, e quasi identifica uno Stato o addirittura un continente, l’impiegato di banca per anni ha rappresentato nell’immaginario collettivo la sicurezza, il benessere e forse anche il successo.
Vogliamo parlare poi dei salti che fanno gli impiegati negli istituti di credito? Cassiere, venditore, assicuratore, consulente… quante volte i “balzi” di mansione, spesso improvvisi, senza un percorso formativo graduale adeguato? Probabilmente dal Teller diventato Seller non arriveranno a 9 metri, ma se contiamo trasferimenti improvvisi e tragitti casa-lavoro, anche la nostra categoria si difende anche sotto questo aspetto.
Gli esuberi nelle aziende poi alcune volte somigliano alle mattanze di canguri. Solo una precisazione: in 10 anni (2008-2018), mentre diminuzione dei marsupiali è stata del 40%, in banca questa “riduzione” ha coinvolto solo il 19% del personale.
La differenza sta nel fatto che, negli accordi con le banche sugli esuberi, il benchmark di riferimento è di una nuova entrata ogni due uscite volontarie. Sfortunatamente per i canguri non esiste un sindacato bene organizzato…
I bancari hanno anche utilizzato il loro marsupio: il FOC (Fondo per l’occupazione) che ha permesso di assumere più di 21.000 under 35 nelle aziende di credito dal 2012 ad oggi, favorendo il ricambio generazionale e limando, almeno in parte, esodi e tagli di personale.
Ma non basta: per questo come FABI, insieme con le altre organizzazioni sindacali, abbiamo sempre difeso i contratti di apprendistato e quelli a termine, tutelando quindi le nuove generazioni.
C’è ancora, quindi, la possibilità di intraprendere un lavoro negli istituti di credito nel 2020?
Not for everyone verrebbe da dire, ma i dati dicono che c’è ancora spazio. Certo non sarà semplice, ma anche grazie all’aiuto della FABI il bancario come il canguro saprà saltare in avanti ed evitare di finire nelle liste del WWF.