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Cultura di inclusione per i soggetti fragili

Il 24 giugno 2024 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato delle nuove linee guida per l’accesso all’assegno di inclusione, disciplinato dal decreto legislativo del 14 gennaio 2019, per le categorie svantaggiate. Questo sostegno economico si rivolge ai soggetti in difficoltà e rientra nella visione generale di una cultura per l’inclusione dei soggetti socialmente fragili. Riguarda minori, over 60, vittime di violenza, disabili psichici o fisici, soggetti a dipendenze, ex detenuti, poveri.

Promuovere una cultura di inclusione significa valorizzare le diversità di genere mediante Enti Gestori di servizi sociali preposti ad includere soggetti fragili o in stato di bisogno in un gruppo o tra persone che già godono di ogni diritto e opportunità sociale. Sono molteplici i progetti di inclusione previsti che riguardano l’ambito scolastico, quello del lavoro, della disabilità e quello della povertà.

Qui esaminiamo la categoria dei soggetti fragili che versano in difficoltà economiche gravi.

Sono 5 milioni e 600 mila persone, pari a 2 milioni di famiglie italiane, che versano in una situazione di povertà assoluta ed esclusione sociale. In un rapporto del 2020 della Caritas sulla povertà si sottolinea che a causa del covid-19 l’incidenza dei nuovi poveri è passata dal 31% al 45%.

Tale condizione impedisce a queste persone il pieno accesso all’educazione, all’assistenza sanitaria, al lavoro, alla casa, alla vita culturale e tecnologica. Ciò determina l’isolamento sociale, la perdita di appartenenza e “condanna” alla marginalità, con gravi ricadute in ordine a solitudine e a carenza di legami familiari e sociali. Per superare questo stato di difficoltà e contrastare la povertà, sia il decreto legislativo del 2019 sia le recenti linee guida del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, hanno previsto l’erogazione di un sussidio economico legato ad un progetto individuale di inclusione.

Tale progetto prevede l’inserimento del beneficiario in attività semplici con compiti specifici, presso enti pubblici o privati, scelti dagli Enti Gestori dei servizi sociali che prendono in carico il soggetto fragile o in stato di bisogno.

A tale scopo gli Enti Gestori dei servizi sociali sottoscrivono apposite convenzioni con soggetti pubblici o privati in grado di prendere in carico l’utente beneficiario del percorso di inclusione sociale. È un lavoro sinergico tra Ente Gestore, beneficiario e soggetto ospitante con l’obiettivo di assicurare al beneficiario una dignitosa inclusione nella vita sociale e nel contempo disincentivare l’emarginazione dello stesso e il mero assistenzialismo.

Vincenzo Persico
Vincenzo Persico
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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