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Deserto Storm

La ripresa economica forse dovrà passare anche dalle banche, ma soprattutto con le banche… sul territorio e non solo su app o siti web!

I nuovi modelli distributivi, assieme al contenimento dei costi, hanno ridotto in dieci anni le filiali sul territorio del 26%. Ma dove si è sviluppata maggiormente questa “tempesta del deserto”? Cosa accomuna il quartiere Vigne Nuove di Roma con Macugnaga, località montana piemontese alle pendici del Monte Rosa? In alcuni quartieri romani se provate a cercare una banca per prelevare vi troverete ad attraversare un “deserto bancario” che per diversi km i cittadini devono percorrere per raggiungere la filiale più vicina. A Macugnaga, non va tanto meglio: per versare un assegno nella prima banca disponibile occorre percorrere infatti ben 27 km! Il 7% della popolazione, 4 milioni di abitanti circa, sono ormai senza uno sportello bancario nel loro comune di residenza.

Ma il dato nazionale com’è diviso sul territorio? Secondo una ricerca di Milano Finanza, mentre 4 regioni compongono da sole più del 50% del dato (Lombardia, Piemonte, Campania e Calabria), in altre è la percentuale di oltre il 12% di persone senza banca ad essere preoccupante (Molise, Puglia, Calabria, Piemonte). In particolare in Molise quasi un abitante su 3 non ha una filiale nel suo comune. Diverse sono le ragioni che sottendono alla drastica chiusura di filiali nella maggior parte dei gruppi bancari: aggregazioni, razionalizzazioni dei costi, incremento dei servizi on line e il nuovo modello distributivo (negozio finanziario) voluto da alcune società di consulenza, sono gli elementi che hanno scatenato questa tempesta del deserto, dove nelle filiali rimaste si concentra la clientela proveniente dai comuni limitrofi, peggiorando la qualità del lavoro, incentrato tra l’altro alla collocazione degli strumenti “suggeriti” dalle pressioni commerciali.

Dobbiamo ricordarci che nel nostro lavoro, le persone ci affidano i loro risparmi, i loro sogni, il loro futuro. Possiamo ridurre queste aspettative alla mera vendita di un prodotto finanziario? Inoltre, come ricordato dal nostro Segretario Generale Lando Maria Sileoni, la riduzione di filiali rischia di allontanare dal circuito legale della finanza e dell’economia moltissimi soggetti: la politica dovrebbe occuparsi maggiormente di questa condizione di degrado e attivarsi affinché le banche recuperino il loro ruolo sociale al servizio di famiglie e imprese.

L’obbiettivo di creare delle nuove oasi in questo deserto bancario ed economico con nuovi sportelli bancari è sicuramente difficile e ambizioso. Permetterà, tuttavia, la creazione di posti di lavoro e l’inserimento di un maggior numero di giovani, non solo in banca, ma anche nel resto del tessuto economico-sociale.

Qualunque sia lo scenario futuro dovremo comunque essere vigili: non permetteremo deroghe al Contratto Collettivo Nazionale o semplicemente alle più elementari norme di sicurezza. Il dato a fine 2021 parla di 21.650 sportelli bancari sul territorio italiano: siamo consapevoli che non torneremo ai 34.000 sportelli del 2008, ma essere così distanti dai 27.000 del 1999 francamente ci pare troppo.

La ripresa economica forse dovrà passare anche dalle banche, ma soprattutto con le banche… sul territorio e non solo su app o siti web!

Giovanni Zavattari
Giovanni Zavattari
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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