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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it

Esempi da seguire

Sabato 3 febbraio scorso ho partecipato all’inaugurazione di Trento capitale Europea del volontariato 2024.

Risale al 2013 l’iniziativa del CEV (Center for European Volounteering) di eleggere una capitale europea del volontariato ogni anno.

Dopo Padova nel 2020 è stata premiata un’altra città Italiana, Trento.

Al mattino presto la città era già in fermento, ma la perfetta organizzazione trentina ha facilitato le operazioni di arrivo, parcheggio e coda. Ebbene sì, un’oretta al freddo ce la siamo fatta prima di poter entrare al PalaTrento, dove si è svolta la cerimonia. I controlli della sicurezza erano molto severi, complice anche il fatto che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sarebbe stato presente.

Man mano che tutti prendevano posto e l’ora di inizio si avvicinava si poteva percepire l’aumentare dell’elettricità nell’aria.

Il volontariato fa parte dell’anima di Trento: un cittadino su cinque fa volontariato, ci sono 660 organizzazioni che si occupano di territorio, salute, benessere sociale, attività per giovani e anziani, solidarietà alimentare, sport. Erano un migliaio, su 2.500 persone presenti, i volontari che attendevano l’inaugurazione che li avrebbe resi protagonisti.

All’entrata del Presidente Mattarella nel PalaTrento sono esplosi applausi interminabili. La felicità e l’emozione erano visibili sui volti dei partecipanti sugli spalti e in platea. All’Inno Nazionale e quello Europeo è seguito il discorso del Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che facendo trapelare il suo orgoglio ha definito i volontari “alfieri della speranza”.

Si sono susseguite le testimonianze di Andrij Sadovyi, sindaco di Leopoli, città in lizza con Trento come capitale del 2024, di volontari di organizzazioni trentine che hanno portato le loro esperienze e la loro speranza per un maggiore sostegno delle istituzioni, e di Chiara Tommasini, Presidente del CSVnet (associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato).

Quest’ultima ha sottolineato come “oggi più che mai siamo chiamati a promuovere e sostenere il volontariato come catalizzatore di cambiamenti positivi”. Il 2024 ha sancito, per la città di Trento, la valorizzazione dell’impegno profuso dalle persone e ha dimostrato l’importanza che ha il volontariato nel quotidiano, tanto che il sindaco Ianeselli lo ha inserito nella sua agenda politica. Cosa di non poco conto.

Anche Mattarella ha sottolineato che il volontariato, insito nella nostra Costituzione, deve essere un pilastro dell’Europa.

Il religioso silenzio durante i suoi venti minuti di discorso ha provato la condivisione e la sensibilità dei presenti rispetto all’importanza del volontariato. L’esperienza, la solidarietà, la partecipazione, l’inclusione che sostengono la crescita della comunità rappresentano un’energia positiva che dona speranza e mette in primo piano le persone. Esprimendo vicinanza al sindaco di Leopoli, ha sottolineato che la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina sono i valori fondanti dell’Europa. Un’Europa di cui bisogna aver cura, con l’auspicio che l’energia positiva della solidarietà si propaghi sempre più.

Ulteriori applausi ed emozioni condivise mi hanno fornito numerosi spunti di riflessione.

Viviamo in un periodo in cui la società premia l’individualità, il successo economico, in cui le guerre sono sempre più devastanti, in cui il debole, il “diverso” è emarginato.

È fondamentale mettersi in gioco per dare un futuro alla comunità e lasciare in eredità valori quali condivisione, inclusione, solidarietà, i medesimi valori che la FABI condivide e mette in “campo” dal lontano 1948, anno della sua fondazione. 

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