Recentemente i ricercatori della Stanford University hanno pubblicato lo studio intitolato “Biological annihilation via the ongoing sixth mass extinction signaled by vertebrate population losses and declines”. Da questo fondamentale testo scientifico emerge che, il genere umano, è il più grande acceleratore verso la fine di ogni specie: la sesta estinzione di massa.
In particolare, l’essere umano tramite inquinamento, caccia e pesca intensiva, deforestazione, distruzioni di habitat ed ecosistemi, sviluppo urbano massivo (solo per citare le azioni più significative) ha la maggiore responsabilità della distruzione della vita sulla Terra, il nostro pianeta. È fondamentale considerare che un’estinzione di specie, è una fase di ‘transizione biotica’ in cui il nostro pianeta perde un grande numero di specie e dopo la quale si rinnova.
Quella che stiamo vivendo è la più rapida mai esistita e la cui causa non è un agente esterno, ma uno degli stessi animali che abita Nella cultura umana gli animali sono da sempre considerati inferiori, con pochi o nessun diritto; li abbiamo da sempre usati per lavorare, alimentarci, fare esperimenti di ogni sorta.
Perché? Basti pensare che, solo per fare un esempio, la moria delle api e di altri impollinatori comporta la nostra stessa fine. L’estinzione di una singola specie ha effetto su tutta la catena.
L’hanno definito effetto a cascata. Quelle degli scienziati non sono ipotesi, ma dati empirici che non possiamo ignorare. Viene da chiedersi: perché dovremmo interessarci alla biodiversità?
Ad oggi oltre il 50% degli animali che abitavano il nostro pianeta è scomparso; una grande erosione della biodiversità, una perdita di popolazioni intere di animali ha un impatto su tutto il resto, è un preludio del declino dei sistemi naturali, ai quali noi, in quanto animali siamo certamente e totalmente dipendenti.
I dati allarmanti ci mettono di fronte ad una scelta obbligata. Cambiamo subito abitudini e stile di vita; piccoli gesti come fare una spesa eco sostenibile, la raccolta differenziata, prestare attenzione all’acqua che usiamo in casa (in Italia ne usiamo più che in ogni altro paese europeo), installare fonti di energia pulita nelle nostre abitazioni daranno una mano al pianeta, quindi, ci auto-aiutiamo. Anche Il sindacato nelle aziende deve proporre e sensibilizzare in merito alle tematiche ambientali; perché un ambiente sano e vivibile è certamente a vantaggio di tutti.
Determiniamo noi il futuro, cerchiamo di renderlo migliore e di garantirlo.