La scelta di avere un figlio può avere motivazioni di varia natura. In moltissimi casi, si tratta di una gravidanza programmata e decisa in base alla propria condizione lavorativa, economica, abitativa e sociale.
Il report del 26 ottobre 2023 dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha evidenziato come negli ultimi 10 anni il tasso di natalità, in Italia, sia passato dal 8,9% del 2012 al 6,7% del 2022, con un’età media alla nascita del primo figlio che si aggira intorno a 31,6 anni nel 2022. Nel 2023 la natalità ha subito un ulteriore contrazione di quasi 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
I vari governi, in questi anni, hanno cercato di porre rimedio al fenomeno introducendo aiuti economici di diverse tipologie (bonus nido, bonus baby-sitter, assegno unico, ecc.) a favore delle famiglie più in difficoltà ma, dati alla mano, tali sostegni sembrerebbero non essere stati sufficienti a ribaltare il trend negativo delle nascite.
Il raggiungimento di una stabilità economica e lavorativa sembra essere prioritario rispetto al desiderio genitoriale. Tale traguardo risulta ancora più arduo per gli under 30, spesso ancora impegnati in un percorso formativo o costretti a contratti precari.
Non meno secondario nella valutazione, rientra l’accesso al mercato delle abitazioni reso ulteriormente più arduo per le giovani coppie.
In conseguenza di tutto ciò, le famiglie italiane si ritrovano davanti ad una difficile scelta che non sempre riescono a prendere, procrastinando la ricerca di un figlio, ad un periodo successivo con possibili risvolti medici sfavorevoli.
La FABI cerca da sempre di incentivare e promuovere un’occupazione stabile, avviando, grazie al nostro Segretario Generale Lando Maria Sileoni, discussioni e dibattiti ad ampio spettro, sia sui giornali sia in televisione.
L’introduzione nel settore del credito del Fondo per l’occupazione ha dato la possibilità a migliaia di giovani di accedere al mercato del lavoro, acquistare una casa e creare una famiglia e di questo siamo realmente orgogliosi.
Tuttavia, la riduzione della natalità in Italia è un dato che dovrà, nel prossimo futuro, essere analizzato e studiato con maggiore attenzione da parte di tutti gli organismi che saranno chiamati a mettere in atto correttivi volti ad invertire il fenomeno.