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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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Il cambiamento climatico… in banca

L’indagine condotta dalla FABI di Varese, un questionario in forma anonima fornito dal Dipartimento Welfare, ci dà un’importante spaccato del clima all’interno delle aziende di credito

Tra il 7 e il 16 novembre è stato inviato agli iscritti FABI in provincia di Varese un questionario in forma anonima sul clima aziendale nelle banche presenti sul territorio.

Grazie al Dipartimento Welfare la FABI sta proponendo questa indagine in tutta Italia e in data 28 novembre abbiamo potuto commentare, insieme con i giornali locali ed i media, i dati del varesotto, assieme alla parte dei dati nazionali raccolti fino a questo momento.

Vincenzo Saporito, Responsabile del Dipartimento Welfare FABI ha illustrato innanzi tutto come le indagini relative al clima aziendale sono sempre state condotte dalle direzioni aziendali e fornivano sempre risultati di grande benessere tra i lavoratori. A queste “ricerche” la FABI ha sempre contrapposto le sue osservazioni, basate sul dialogo costante con i bancari e con l’analisi odierna ha un nuovo e importante strumento di orientamento della nostra azione sindacale, che eserciteremo in tutte le sedi, ai tavoli negoziali ed in termini di intervento sui luoghi di lavoro.

Dalle risposte (più di 400) ai nostri quesiti, abbiamo evidenziato che più della metà dei colleghi è stressata per i continui cambiamenti organizzativi e per le pressioni commerciali. Queste si ripercuotono sulle attività ordinarie: infatti, quasi la metà degli intervistati si sente a disagio per la mancanza di tempo per la gestione degli adempimenti amministrativi e non si sente tutelata dalla struttura aziendale se, a causa di eccessivi carichi di lavoro, dovesse commettere in buona fede un errore con conseguenti contestazioni, risarcimenti o sanzioni come ad esempio nella normativa antiriciclaggio.

Secondo Alessandro Frontini, Coordinatore della FABI di Varese “Questo studio certifica come anche nel nostro territorio lavorare in banca non sia più il mestiere di una volta. Sono, infatti, alte le percentuali di colleghe e colleghi che avvertono disagio rispetto alle pressioni commerciali e tutto ciò che ruota attorno ai budget assegnati e alla forte competizione che viene oltremodo alimentata da continue email, telefonate e report comparativi tra i colleghi”.

Un altro aspetto importante riguarda sicuramente le risposte fornite dai più giovani: se è vero che chi ha una minor anzianità lavorativa affronta con maggior entusiasmo la giornata lavorativa è altrettanto vero che, dopo pochi anni, questo entusiasmo si riduce parecchio e in alcuni casi porta anche ad un fenomeno in preoccupante aumento: le “dimissioni giovanili”.

Ragazze e ragazzi che non completano il loro periodo di contratto, a tempo determinato o di apprendistato, ma che cambiano impiego anche dopo pochi mesi, non riconoscendosi in un lavoro che sta perdendo attrattiva, lustro e con un clima lavorativo non sentito come positivo, soprattutto per i giovani. Dovremo affrontare questo argomento con le aziende e con gli uffici del Personale in modo serio e concreto. Quel “Dalle nostre indagini va tutto bene” non corrisponde a verità e i dati che ci hanno fornito i colleghi lo dimostrano.

La qualità della vita lavorativa e il clima aziendale sono le solide basi che permettono di vivere serenamente e positivamente la giornata lavorativa e di prevenire abbandoni, rinunce, ma soprattutto che ansie e preoccupazioni non sfocino poi nelle conseguenze psico-fisiche da stress provocato dalle condizioni del clima lavorativo.

Giovanni Zavattari
Giovanni Zavattari
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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