giovedì, Maggio 1, 2025
No menu items!
FABI
a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
HomeViaggiIl Giappone. Tradizione proiettata verso il futuro

Il Giappone. Tradizione proiettata verso il futuro

Mentre leggevo il giornale mi è caduto l’occhio sugli incentivi del governo giapponese per stimolare il turismo post Covid 19 e subito la mia mente ha avuto un’evasione in quei luoghi ricchi di tradizione, ma sempre con uno sguardo proiettato al futuro.

Il periodo migliore per ammirare gli splendidi colori che la natura giapponese ci offre è la primavera, periodo in cui il rosa la fa da padrone con tutti i ciliegi in fiore, o l’autunno quando interi boschi si tingono di colori vivissimi, dal giallo paglierino al rosso fuoco dell’acero.

Appena si atterra a Tokyo sembra di essere stati proiettati nel futuro, densa di grattacieli e di abitanti è una megalopoli viva e coloratissima dove le persone sembrano essere possedute da una frenesia che trova pace solo negli splendidi parchi sparsi nella città.

Vi consiglio di girarla in metropolitana per consentirne un’agile visita e per apprezzare l’efficienza dei loro mezzi.

A Tokyo ci sono moltissime cose da vedere, inutile elencarle qui tutte. Vi consiglio di fare un giro a Ginza, e il mercato di Tsukuji (il più grande mercato di pesce al mondo).

Prendiamo un treno superveloce e dirigiamoci a Sud.

Kyoto è una città bellissima, piena di giardini meravigliosi, templi, foreste di bambu e ragazze giapponesi vestite con il kimono. Mentre a Tokyo ci sembrava di essere proiettati avanti di 200 anni, qui la sensazione è completamente opposta, la tradizione la fa da padrona e sembra di vivere all’epoca dei samurai.

La visita del Fushimi Inari vale il viaggio in Giappone: percorrete tutto il sentiero che passa sotto a centinaia torri fino alla cima della collina, si tratta di un’esperienza magnifica perché via via che la fatica aumenta ci sono sempre meno persone facendo diventare l’esperienza quasi mistica.

Ricordate che i templi e giardini chiudono sempre al tramonto e che se andate alla foresta di bambu di notte, non c’è illuminazione!

Tra le varie cose da fare c’è la cerimonia del tè con il kimono.

Vi consiglio, se ne avete tempo, di fare anche una gita di mezza giornata a Nara, dove si può ammirare una statua gigante del Budda e ci sono i cerbiatti e daini liberi nel parco, attenti però a non mangiare vicino ai daini, sono terribilmente insistenti e anche un po’ aggressivi: se vi vedono mangiare qualcosa vi perseguiteranno finché non li sfamate, anche a costo di prendervi a morsi o testate.

Se in termini di modello urbano Osaka non è tanto interessante quanto Tokyo o Kyoto, la città è sempre una tappa imperdibile in quanto è considerata da molti come il riferimento gastronomico assoluto nell’arcipelago nipponico, io personalmente impazzisco per il sushi, non potevo non andare ad Osaka!

Ma Osaka, oltre al cibo, offre anche la galleria la vertiginosa grande ruota (alta 112 metri) sul lungo mare di Tempozan, o gli squali balena e le mante dell’acquario di Kaiyukan.

Si può visitare il castello (l’Osaka-jô), uno dei più famosi del paese, ospita un museo che ripercorre la storia della regione, e la cui fortezza offre una veduta panoramica sulla città ed è circondato da splendidi giardini.

Proseguiamo verso Sud e tappa obbligata è Hiroshima.

Oggi è una grande città, totalmente ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il castello della città risale al 1589. Restaurato nel 1958, funge oggi da museo di storia e cultura del periodo prebellico.

Il Museo della Pace spiega nel dettaglio cosa è successo dopo lo scoppio della bomba, quando in un attimo una splendida giornata si trasformò in un incubo. Un museo di forte impatto dove si mostrano foto di persone mutilate o con malformazioni dovute a malattie e radioattività.

All’esterno è stato costruito un grande memoriale, vicino a dei ginkgo (albicocco d’argento) centenari sopravvissuti all’esplosione.

Il nostro viaggio sta per finire, molte sarebbero le cose da scrivere ancora io vi ho elencato, per brevità, quattro città che rappresentano in maniera eterogenea il Giappone, luogo dove si respirano fortissime tradizioni e rituali ma al contempo sempre con lo sguardo proiettato al futuro.

Andrea Fanesi
Andrea Fanesi
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
Articolo precedente
Articolo successivo
ALTRI ARTICOLI
FABI
FABI

I PIU' LETTI

FABI