Quest’anno ho deciso di fare un esperimento con i miei bimbi piccoli così siamo tornati prima dalla classica vacanza al mare per passare l’ultima settimana di vacanze in montagna. Solo che mio figlio più piccolo soffre molto il mal d’auto e allora invece di dirigerci nelle ben più note mete alpine abbiamo deciso di soggiornare e visitare il parco nazionale d’Abruzzo ai piedi del Gran Sasso.
Facciamo base ai Prati di Tivo, poco interessante località turistica fatta solo di alberghi un bel po’ datati, simbolo di un turismo che negli ann,i invece che in crescita, è andato sempre più in diminuzione.
Prati di Tivo è una frazione del paesino di Pietracamela, eletto uno dei borghi più belli d’Italia, paesino che merita una visita e passeggiata tra le casette in pietra che lo compongono fino a percorrere la via della memoria, che termina con un allevamento di rane appenniniche.
Prati di Tivo è una buona base di partenza per cercare di scalare il Corno Grande che con i suoi 2912 mt di altitudine è la montagna più alta di tutti gli appennini. Da qui si può prendere la cabinovia che ci porta fino a quota 2000 mt, riducendo di molto le nostre fatiche nello scalare la montagna.
Una volta scesi dalla cabinovia ci si trova davanti ad un paesaggio completamente differente da quello che avevamo lasciato alla base. Qui il paesaggio da boscoso si fa roccioso, paesaggio “bruciato” dalla neve e dal ghiaccio che negli inverni la fanno da padroni sui pendii.
Decidiamo di proseguire la scalata fino a rifugio Franchetti, che in lontananza sembra una piccola casina adagiata sulle rocce e sospesa tra le nuvole, dopo un’ora e 30 minuti di camminata tra petraie e sentieri battuti raggiungiamo il rifugio dove ci concediamo una bella mangiata rifocillante.
Provati dalla scalata con figli a carico decidiamo di fermarci senza proseguire verso la scalata del Grande Corno, anche perché il cartello indicava ancora 2 ore per arrivare fin su, cosa abbastanza proibitiva per noi.
Siamo comunque circondati da cime splendide e lo sguardo si perde all’infinito, ci fanno compagnia dei falchi pronti a scovare qualche preda.
Per un attimo, anche se il paesaggio è completamente differente, ti senti come di Caprio in Titanic “il re del Mondo!”.
Una volta tornati alla base cominciamo ad organizzare quello che sarà il giorno successivo, decidiamo così di andare a Campo Imperatore.
Si tratta di un immenso altopiano che oltrepassa i 2000 m di altitudine, uno spazio sconfinato fatto di dossi e prati spazzati dal vento e circondati da spettacolari creste rocciose, una bellezza spoglia, intensa e desolata, capisco perché è chiamato “Tibet d’Abruzzo”. Campo Imperatore è anche famoso in quanto nel 1943, per un breve periodo, fu tenuto prigioniero Benito Mussolini.
Un altro posto caratteristico da visitare è Rocca Calascio, dove si trova il castello utilizzato come location per alcuni film famosi (es. Lady Hawke); da lì è poi possibile visitare la piana di Navelli, famosa per il suo zafferano.
Menzione particolare va fatta per L’Aquila capoluogo d’Abruzzo che si trova sotto il Gran Sasso e che è salita alla ribalta per il terribile terremoto che la colpì nell’aprile del 2009.
Dopo 13 anni, almeno il centro storico, si presenta come una piccola bomboniera, almeno nella zona pedonale sono pochi i cantieri ancora aperti e il corso principale brulica di turisti e di negozi che mostrano un certo fermento e voglia di ripartire.
Sono rimasto molto colpito anche dalla numerosa offerta culinaria che, partendo da un’ottima tradizione abruzzese, si è rinnovata in chiave moderna rimanendo sempre ottima.
Finiamo la nostra vacanza nel Gran Sasso d’Italia contenti di aver scoperto questi luoghi splendidi vicini a noi, ma anche con un po’ di amarezza per la poca attenzione che le autorità locali pongono per il suo sviluppo turistico. Turismo che potrebbe rifiorire, non avendo nulla da invidiare a tanti altri luoghi in giro per il mondo.