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a cura del Coordinamento FABI Giovani - giovani@fabi.it
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Il prezzo della Privacy

Tutti chiediamo che sia rispettata, ma poi la regaliamo, spesso a nostra insaputa

Social network, app, apparecsere fedeltà varie sono i mezzi con il quale trasmettiamo i nostri dati.

Ad esempio, soltanto il mercato dei dispositivi smart-home nel 2022 arriverà a 1000 miliardi di dollari contro i 700 attuali e, capite bene, che è un mercato in forte espansione.

Ognuno di noi è Pollicino, seminiamo dati per ogni cosa che facciamo. Non ce ne rendiamo conto, ma regaliamo migliaia di dati al giorno e spesso a nostra insaputa;

a volte siamo anche spiati da dispositivi che acquistiamo per la nostra sicurezza. Alcune di queste apparecchiature trasferiscono i nostri dati in maniera criptata: ciò significa che i dati sono trattenuti esclusivamente dall’azienda produttrice, ma capita anche che i dati possano essere trasferiti in maniera non criptata e in questo caso siamo spiati a tutti gli effetti anche se di questo noi siamo informati, perché nel momento che accettiamo i termini e condizioni stiamo autorizzando l’utilizzo dei nostri dati.

Siamo tutti profilati mediante l’identificazione e la raccolta di dati a volte anche molto sensibili, come ad esempio quelli relativi al nostro stato di salute e alle nostre abitudini quotidiane, accettando i termini e condizioni di utilizzo senza ben capire che cosa stiamo facendo.

Quanti di noi leggono i termini e condizioni di utilizzo?

I nostri dati, anche quelli più sensibili, possono essere utilizzati anche contro di noi, perché se veniamo schedati come persone che effettuano poco moto rischiamo di non essere assicurati, perché considerati dalle compagnie assicurative come soggetti troppo a rischio.

Tra le attività più redditizie a livello di dati c’è la spesa quotidiana al supermercato, dove con l’utilizzo della tessera punti ci stanno “schedando”, registrando ogni giorno tutto ciò che compriamo e di conseguenza siamo profilati come consumatori e allo stesso tempo si può capire lo stile di vita che assumiamo mangiando.

Questi dati, che sono utilissimi per le società di marketing per profilarci, valgono svariati miliardi di dollari e noi li regaliamo o li scambiamo in cambio di piccoli sconti.

Il cellulare è diventato la scatola nera della nostra vita e i dati in esso contenuti sono a disposizione di tutti coloro che, con la nostra autorizzazione, possono utilizzarli i fini commerciali.

Ogni giorno autorizziamo diverse app ad utilizzare tutti i nostri dati in cambio di servizi.

La nostra privacy può valere così poco?

Alessandro Drago
Alessandro Drago
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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