Indeciso su cosa scrivere mi sono affidato a Google Trends per avere uno spunto e mi sono reso conto che nei primi 10 posti non si parlava di femminicidio, educazione finanziaria o risiko bancario bensì di scommesse sportive o dati ad essa associati.
In effetti nella mia esperienza bancaria è capitato parecchie volte di incontrare persone che purtroppo soffrono di ludopatia.
La ludopatia in Italia è particolarmente in ascesa nella generazione Z e negli over 65 ma la fascia di età 25-34 anni è quella che gioca di più senza distinzione di genere.
La distinzione è solamente sulla tipologia di gioco dove le donne preferiscono le lotterie istantanee e gli uomini preferiscono il poker on line o le scommesse sportive.
Dato Istat del 2024 dice che gli italiani spendono esattamente 169 miliardi per il gioco contro i 160 miliardi per l’alimentare, 128 miliardi per la sanità e 52 miliardi per l’istruzione. Ciò vuol dire che ci stiamo giocando la salute e l’istruzione però ci viene ricordato che bisogna giocare responsabilmente.
Alcuni italiani si affidano alle lotterie per dare una svolta alla propria vita senza pensare che se utilizzassero queste risorse per la formazione personale forse potrebbero realmente dare una svolta alla loro vita.
Un dato molto allarmante è rappresentato dalla percentuale di adolescenti che giocano che è pari al 42%, il 5% gioca con frequenza settimanale e l’1% con frequenza giornaliera (dati istituto superiore della sanità) che ci mostra uno spaccato impensabile per adolescenti con età compresa tra i 10 e i 17 anni.
Cosa spinge gli adolescenti e gli over 65 a giocare?
Per sopperire alla noia e alla solitudine, spesso il gioco è visto come la panacea perché quando si gioca si cerca di sfuggire da emozioni negative o situazioni della vita quotidiana difficili.
L’ambiente sociale può aumentare le probabilità poiché spesso le famiglie o gruppi sociali incoraggiano il gioco d’azzardo.
Questi comportamenti spingono le persone a ricorrere ai prestiti bancari o alle carte di credito revolving accumulando debiti che difficilmente riusciranno a pagare.
La pianificazione del futuro è messa a rischio per colpa di un indebitamento eccessivo che rischia soprattutto nei giovani di avere negli anni strascichi negativi come ad esempio il mancato acquisto di casa, l’educazione dei figli o la pensione stessa.
L’educazione finanziaria potrebbe contrastare questi comportamenti?
L’educazione finanziaria consente di avere competenze che permettono alle persone di sviluppare una maggiore responsabilità nella gestione del denaro evitando l’indebitamento eccessivo.
La suddetta dovrebbe essere parte integrante dei programmi scolastici e in questo la FABI oramai da anni è impegnata con le scuole per divulgare tale argomento perché siamo consci che purtroppo tante persone hanno una scarsa conoscenza finanziaria; la cultura finanziaria permetterebbe di effettuare le giuste scelte in ambito di risparmio e di investimento impedendo così di effettuare scelte sbagliate.
La FABI è sempre al tuo fianco.