Forse qualche nostalgico starà pensando ad una serie tv americana degli anni ’70, ma la nostra storia ha avuto inizio il 18 novembre 1993. A quel tempo l’emittente televisiva MTV era giovanissima, ma già sulla cresta dell’onda. Solo pochi anni prima nel corso della premiazione MTV Video Music Awards il gruppo rock Bon Jovi si era cimentato a sorpresa in un’esibizione dai mezzi poverissimi, utilizzando giusto un paio di chitarre acustiche.
Il pubblico ne fu così entusiasta che i dirigenti della rete decisero di cogliere la palla al balzo: nacque il programma MTV Unplugged, letteralmente “spina staccata”, in cui le esibizioni si svolgono rigorosamente senza l’ausilio di strumentazione elettrica.
Quel famoso giovedì di novembre a bussare alla porta dei Sony Studios di New York fu il gruppo simbolo degli anni 90 e del disagio della Generazione X: i Nirvana. Il loro leader, Kurt Cobain, non era entusiasta all’idea di un concerto così intimo e tradizionale. In realtà c’è poco da stupirsi data la componente graffiante delle sue esibizioni dal vivo, che sono un trionfo di chitarra elettrica, ed infatti fece pressione all’organizzazione per avere un’amplificazione e un pedale per gli effetti sonori. Arrivato in studio, suggerì delle modifiche a dir poco sui generis alla scenografia. In particolare chiese che il palco fosse adornato con gigli, candele nere ed un candeliere di cristallo. Il responsabile non poté fare a meno di chiedere “come un funerale?”, per sentirsi rispondere che era “esattamente così”. L’intera performance fu filmata in un’unica sessione di riprese, al contrario di quanto avveniva con la maggior parte degli artisti. I Nirvana non avevano nascosto un certo criticismo nei confronti di chi aveva interpretato quell’occasione come un modo per riproporre i propri maggiori successi, non a caso optarono per un repertorio meno conosciuto ai più, inserendo anche una splendida versione di The Man Who Sold The World di David Bowie.
Pochi mesi dopo, consumatasi la tragica morte di Cobain, questo concerto conobbe una popolarità inaspettata. MTV lo mandò in onda ripetutamente, ciò probabilmente contribuì alla decisione dei membri restanti di pubblicarlo come album postumo a quasi un anno dall’esibizione.
La chitarra che quel giorno ha accompagnato Cobain, una Martin D-18E del 1959, è stata battuta all’asta il 22 giugno u.s. per l’esorbitante cifra di 6 milioni di dollari. È un nuovo record nella storia della musica moderna, che scalza dal podio la Black Strat di David Gilmour, venduta l’anno scorso per “soli” 3 milioni e 975 mila dollari.