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La Golden Age del tennis italiano

L’Italia ha dovuto attendere più di quarant’ anni per vedere finalmente un tennista azzurro riaffacciarsi nella top ten della classifica ATP ma, da quel 4 giugno 2019, data in cui Fabio Fognini ha centrato lo storico risultato, le cose per il tennis nostrano hanno iniziato a girare nella maniera migliore. Pochi mesi dopo, infatti, esattamente il 28 di ottobre dello stesso anno, anche Matteo Berrettini riesce a raggiungere il traguardo e la successiva qualificazione (terzo Italiano di sempre) alle ATP Finals, divenendo addirittura il primo connazionale a portare a casa la vittoria in un match (a 23 anni!). ATP Finals che, nella loro versione juniores (NextGen 2019), hanno visto registrare il risultato per certi versi più eclatante per i nostri colori, la vittoria del torneo da parte dell’altoatesino Jannik Sinner che con i suoi 18 anni, 2 mesi e 24 giorni è diventato il più giovane tennista al mondo ad aver trionfato in questa manifestazione. E dire che fino all’età di 13 anni il tennis per lui era un semplice passatempo, in quanto figlio della Val Pusteria tutte le sue energie erano incanalate nello sci e con ottimi risultati visto che il ragazzo è stato anche campione Italiano di slalom gigante. Ma come recentemente affermato da Jannik, la sproporzionalità tra durata e durezza degli allenamenti di sci rispetto alla prestazione in gara che si riduceva a poco più di qualche decina di secondi (“Perchè ho lasciato lo sci a tredici anni? Sentivo che sarebbe stato più adatto per me uno sport dove non ci si deve giocare tutto in meno di due minuti”), però lo ha convinto, nell’età adolescenziale, a dedicarsi totalmente al tennis. E con risultati impressionanti, visto che era dai tempi di Rafa Nadal nel lontano 2003 che un diciottenne non entrava nei primi ottanta tennisti del ranking ATP (oggi Sinner occupa addirittura la posizione 68 della classifica).

E il futuro del tennis Italiano non limita le sue ambizioni a questi tre magnifici interpreti. Negli ultimi anni, infatti, la FIT ha lanciato uno stretto progetto di collaborazione con i team privati per quel che riguarda allenamenti, coinvolgimento di recenti ex campioni nostrani come Filippo Volandri e supporto economico federale, che sta portando ad ottenere risultati di livello nei settori giovanili, soprattutto maschili. Basti pensare a Lorenzo Musetti, finalista nella categoria Under 18 degli US Open 2018 e campione l’anno successivo agli Australian Open 2019 Under 18 a soli 16 anni, al diciottenne romano Matteo Gigante che questa estate in Umbria si è messo in mostra sia nei Campionati Italiani Assoluti di Todi (qualificandosi al primo turno e perdendo contro il veterano Thomas Fabbiano) sia nello ZZZQuil Tennis Tour 2020 di Perugia dove si è preso la rivincita contro lo stesso Fabbiano al secondo turno, arrivando fino in semifinale; oppure a Giuglio Zeppieri, anche lui promettentissimo diciottenne capitolino, finendo con il talento pesarese 2003 Luca Nardi che nello ZZZQuil di Perugia ha dato parecchio filo da torcere a Pablo Andujar, seconda testa di serie del torneo e cinquantatreesimo ATP.

Un po’ meno rosea la situazione in ambito femminile che, dopo gli exploits delle varie Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Roberta Vinci e Sara Errani di pochi anni fa, non ha visto eredi di spicco, tranne forse Camila Giorgi. Tra le tenniste Italiane più promettenti ci sono di certo la ventiquattrenne Jasmine Paolini, la diciannovenne Elisabetta Cocciaretto (secondo e terzo miglior ranking WTA tra le italiane dietro alla Giorgi), le giovanissime Jessica Pieri, Beatrice Torelli e le gemelle Bianca e Anna Turati.

Gianluca Capuano
Gianluca Capuano
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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