Già nella Grecia antica l’usura era una pratica diffusa e oggi sta vivendo una fase di sviluppo grazie alla crisi finanziaria introdotta dal covid-19.
Le file davanti al “Monte dei Pegni” sono l’emblema di questa emergenza sanitario-finanziaria dove imprenditori, pensionati e famiglie sono accomunati dalla carenza di liquidità e da impellenti impegni da rispettare.
I ritardi nell’erogazione dei prestiti covid, nonché quelli nell’erogazione della cassa integrazione e il lockdown hanno portato imprenditori e famiglie ad affrontare una crisi di liquidità, forsela più grave mai affrontata dall’Italia.
Il nostro Paese è insidiato dalla criminalità organizzata ed alcune zone lo sono più di altre; l’accesso al credito ha subito una contrazione che spinge la domanda effettuata alle banche a favore degli usurai che, praticando interessi astronomici, finiscono per strangolare le imprese in difficoltà. appropriandosi delle attività e financo dei beni di famiglia.
Il rischio è che le attività legali vengano assorbite dalla criminalità organizzata, non riuscendo più a distinguere le attività legali da quelle illegali.
Questa situazione di crisi ha spinto la criminalità ad organizzarsi subito per sopperire alle mancanze dello Stato, creando così consenso. Torna alla mente un’intervista rilasciata dall’imprenditore Libero Grassi (il quale lottò contro il pizzo che è a tutti gli effetti l’altra faccia della medaglia dell’usura) nell’aprile del 1991 nella trasmissione televisiva “Samarcanda” condotta da Michele Santoro nella quale parlava di qualità del consenso e della formazione dello stesso, dichiarando che: “una cattiva raccolta del consenso cioè del voto, corrisponde ad una cattiva democrazia”.
Queste parole pesano come macigni sulle coscienze di tutti. Fa riflettere che nonostante siano passati 29 anni, è cambiato proprio poco.
È da mesi che il nostro Segretario Generale denuncia questa situazione di pericolo diffusa nel Paese, in particolare al Sud, per chi non ha accesso ai prestiti o ad aiuti concreti di Stato. La criminalità si propone direttamente alle aziende in crisi, essendo oramai proattiva e organizzata. Commercialmente attenta in quanto si propone a volte sotto la veste di apparenti normali professionisti, trovando così modalità a prima vista lecite per entrare come fornitori e clienti senza destare sospetto. Non c’è più tempo.
Il pericolo già ci sovrasta e di conseguenza occorre aiutare le attività in questo momento così grave anche con i nostri gesti di consumatori.
Ricordiamoci tutti che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, da difendere con i denti e con le unghie ogni giorno e in ogni momento soprattutto in quelli di difficoltà.