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Madri sole con figli

Il fenomeno delle madri sole con figli ha avuto in questi ultimi decenni una crescita esponenziale. Vuoi per scelta personale, vuoi perché costrette a causa del disimpegno parziale o totale del proprio partner, queste mamme devono sobbarcarsi la crescita dei figli e il lavoro fuori casa

L’avere figli e crescerli non è più, sempre, una prerogativa delle coppie tanto che con l’aumento delle madri-single sono aumentate anche le cosiddette famiglie monogenitoriali.

Recenti dati ISTAT (2021-2022) mostrano che le famiglie monogenitoriali sono dal 16 al 20% delle famiglie italiane;

trend confermato anche a livello internazionale. Da queste statistiche sfuggono quelle madri che vivono coi genitori o con amiche, coppie che si separano nelle quali il figlio rimane con la madre e donne che rimangono vedove, per cui si ritiene che il numero delle madri-single sia superiore ai numeri delle statistiche ufficiali.

Le donne che vivono questa esperienza particolare affrontano senza dubbio più gravi impegni rispetto alla famiglia dove i due partner si possono dividere le responsabilità.

Preoccupazioni e fatiche mettono a dura prova le madri sole ad affrontare tutte le problematiche connesse alla crescita di un figlio.

A ciò si aggiunge la solitudine e, alle volte, l’inadeguatezza che può accompagnare i giorni delle donne sole con ricadute sulle loro condizioni di salute fisica e psicologica.

Tuttavia, considerata la priorità del bambino che ha necessità di crescere in un ambiente sereno, le madri single, qualora lo ritengano, sono incoraggiate dai servizi sociali che si occupano della famiglia ad aprirsi ai rapporti parentali (nonni, zii, cuginetti) di modo che il bambino possa trovare amore, sicurezza e fiducia. Infatti, non è detto che nelle famiglie con entrambe i partner il bambino viva necessariamente una condizione favorevole, vuoi per conflitti tra i coniugi vuoi per le eventuali difficoltà educative dei genitori che possono determinare disagi e crisi emotive ai figli. In sostanza, una famiglia monoparentale può offrire al bambino un’opportunità di crescita coinvolgente che compensi la mancanza del coniuge/partner.

Vi sono delle agevolazioni da parte dello Stato o degli Enti Locali per le mamme single a sostegno delle famiglie e durante la gravidanza.

Per esempio, il “Bonus mamme disoccupate” è un assegno di maternità gestito dai Comuni ed erogato dall’INPS che per il 2023 prevede un contributo di 383,46 € mensili, arrivando ad un massimo complessivo di 1.917,30 € (durata 5 mensilità). Per ottenere il bonus, l’ISEE deve essere pari ad un massimo di 19.185,13 € con presentazione della richiesta entro sei mesi dalla nascita.

Come l’assegno unico, anche il bonus mamme disoccupate non costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali. L’importo dell’assegno è rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT, quindi, per i prossimi anni potrebbe subire variazioni.

Vincenzo Persico
Vincenzo Persico
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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