Zaniolo recupera palla sulla sua trequarti difensiva e parte, supera di slancio 2 avversari, impossibile fermare la sua corsa potente ed elegante, si avvicina minacciosamente all’area avversaria inseguito da Rabiot che non può fare altro che intervenire fallosamente per evitare guai peggiori alla sua squadra.
È, domenica 12 gennaio 2020, diciannovesima giornata di Serie A, trentaduesimo minuto di un importantissimo Roma Juventus e tutto lo stadio Olimpico si ammutolisce per qualche secondo. Zaniolo è crollato a terra, si contorce, urla il cambio con il braccio destro agitato verso l’alto, il viso stravolto in una smorfia di dolore che si trasforma in un pianto straziante. Si capisce subito che l’infortunio è grave, l’espressione del Commissario Tecnico italiano, Mancini, appena inquadrato in tribuna svela subito preoccupazione, così come il volto di avversari e compagni, così come deve essere il mio che penso istantaneamente all’Europeo alle porte e alla mia squadra del fantacalcio, ma soprattutto al dolore fisico e morale che sta provando adesso questo ragazzone di 20 anni. Il responso è tragico: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro e lesione del menisco dello stesso ginocchio, 4-5 mesi di stop.
Nicolò nasce a Massa il 2 luglio 1999, figlio di Igor (ex attaccante di discreto livello con una carriera spesa calcando i campi di Serie C e Serie B) inizia fin da bambino a seguire le orme del padre mettendosi in evidenza da subito, approdando all’età di 9 anni nelle giovanili del Genoa e continuando il suo percorso formativo di giovane calciatore, trasferendosi due anni dopo nelle file della Fiorentina. In viola, però, il ragazzo non sboccia come sperato, anche per problemi legati ad uno sviluppo fisico molto lento (viene da sorridere pensando che oggi Nicolò abbia raggiunto la ragguardevole altezza di 1 metro e 90 centimetri) e all’età di 16 anni viene svincolato dalla società toscana. Deluso e arrabbiato fa rientro nella sua Massa ed è a pochi chilometri da qui, esattamente a Chiavari, che la sua carriera trova una prima svolta inaspettata grazie alla chiamata della Virtus Entella, che crede in lui al punto di farlo esordire nel campionato di serie B a soli 17 anni e attirando così sul ragazzo le attenzioni della Nazionali Italiane giovanili prima e dell’Inter poi, che nel luglio del 2017 lo acquista per la cifra di 1,8 milioni di euro. Meno di un anno dopo e con alle spalle il Campionato Primavera appena conquistato da protagonista (13 gol) viene ceduto alla Roma. Il suo primo anno da semisconosciuto nella società capitolina è clamoroso: esordisce da titolare in Champions League contro il Real Madrid a soli 19 anni, addirittura prima del suo debutto in serie A datato 26 settembre 2018, gioca 27 partite in campionato segnando 4 reti e fornendo 2 assist e prestazioni di livello elevatissimo, ma soprattutto, il 12 febbraio 2019, si consacra con i 2 gol al Porto che lo fanno diventare il più giovane calciatore italiano ad aver segnato una doppietta in Champions.
Chiaro che il premio di miglior giovane della Serie A 2018/19 non possa che andare a lui.
Nella stagione in corso, dopo un iniziale fase di adattamento del gioco della squadra giallorossa al nuovo allenatore Fonseca, Zaniolo ha innalzato il suo livello calcistico inanellando prestazioni da urlo per un ragazzo non ancora ventenne, segnando già un numero di gol pari a quelli della scorsa stagione ma in sole 18 partite giocate: non male per uno che di mestiere fa tendenzialmente il centrocampista.
Il suo percorso con le squadre Nazionali Italiane (ha esordito nella under 18 l’11 novembre 2016) è costellato di alti e bassi, dal secondo posto conquistato agli Europei under 19 di Finlandia 2018 alle polemiche per i comportamenti poco rispettosi nei confronti del gruppo azzurro durante l’Europeo under 21 casalingo del giugno 2019, culminate con l’esclusione del calciatore dalle ultime due partite del girone, fino ad arrivare alla convocazione da ‘predestinato’ nella Nazionale maggiore nel settembre del 2018, addirittura prima di aver mai messo piede su un campo di calcio della Serie A.
Oggi Nicolò fa parte in pianta stabile del giro degli azzurri di Mancini (ha giocato fino a qui 5 partite segnando 2 gol) e diventerà di certo una colonna portante della nostra Nazionale negli anni a venire.
Intanto noi restiamo attaccati alla speranza di un recupero record dall’infortunio per non ritrovarci senza un sicuro protagonista agli Europei di giugno. Incrociamo le dita.