Negli ultimi mesi abbiamo registrato in Italia un aumento considerevole di nuovi appassionati al tennis. Il motivo ha un nome ed un cognome: Jannik Sinner.
Nonostante il nome non sembri tipicamente italiano il giovane nasce il 16 agosto 2001 a San Candido, comune di circa 3500 abitanti in provincia di Bolzano e si cimenta subito in due sport: tennis e sci. Fin da subito sembra ottenere ottimi risultati in entrambe le discipline (vincendo anche un torneo nazionale di sci), salvo poi optare a 13 anni solo per il tennis, disciplina che in seguito gli darà qualche soddisfazione. Lascia lo sci per diversi motivi e con non poca fatica, ma con il senno di poi possiamo dire che è stata la scelta giusta. Si dedica quindi completamente al tennis sotto la guida del suo primo maestro Massimo Sartori, che ne fu anche lo scopritore. Fin da subito dimostra grandi doti fisiche oltre che mentali. Negli sporti individuali, infatti, la componente mentale è fondamentale, tant’è vero che molti tennisti si avvalgono della collaborazione di uno psicologo, proprio per gestire i frequenti momenti di stress.
Il suo approccio al gioco è caratterizzato da un potente rovescio (considerato il miglior colpo del giovane), una notevole resistenza fisica e appunto le grandi capacità mentali che gli permettono di esprimere il meglio nei momenti cruciali del match. La superficie di gioco che predilige è il cemento, ma è molto efficace anche su terra rossa ed erba vista la notevole prestanza fisica. Poliglotta, il giovane tennista parla fluentemente italiano, tedesco e inglese, riflettendo la sua educazione multiculturale nell’Alto Adige. Ha dimostrato spesso interesse per la musica, confidando che uno dei suoi artisti preferiti è Eminem e che spesso prima di un match importante ascolta della buona musica per concentrarsi.
Il suo primo vero exploit avviene il 24 febbraio 2019 nel Challanger di Bergamo dove vince il suo primo titolo in finale con Marcora, diventando il più giovane italiano di sempre a riuscirci. Ulteriore step di crescita viene fatto nel 2020 quando riesce a vincere l’ATP 250 di Sofia, diventando quindi il più giovane tennista italiano, a soli 19 anni, due mesi e 29 giorni, ad aver conquistato un titolo ATP nell’era Open. La consacrazione definitiva avviene però il 28 gennaio 2024 quando vince il suo primo Slam, l’Australian Open.
Approda in semifinale senza perdere un set, eliminando in sequenza Rublev, Djokovic e Medved. Impresa senza precedenti. È il primo italiano a vincere contro il n.1 del ranking in uno Slam, senza concedere peraltro palle break a Djokovic. Diventa, quindi, il terzo italiano a vincere uno slam dopo Nicola Pietrangeli nel 59/60 e Adriano Panatta nel 1976, confermandosi al posto n.4 del ranking mondiale. Sono stati giorni intensi in cui l’orgoglio italiano ci ha fatto svegliare di notte (causa fuso orario) per fare il tifo per il giovane tennista e direi che questa volta ci è andata bene.
Siamo convinti che continuerà a darci molte soddisfazioni: lo speriamo per lui e per tutto il movimento tennistico del paese anche perché, con uno Jannik così, c’è più gusto ad essere italiani.