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Padel, lo sport del futuro

Credo che non esista una sola persona all’interno della mia cerchia di amici che negli ultimi due anni non abbia provato almeno una volta a giocare a padel. ‘Non ci hai mai giocato??! Devi provare, vieni con noi, è superdivertente e facilissimo da imparare, dai è piaciuto pure al Luca’ (re del ‘fancazzismo’ della nostra comitiva, gli risulta faticoso persino giocare una partita di calcio sulla Playstation).

Così qualche tempo fa, nonostante le mie remore (adoro guardare il tennis e mi piacerebbe saperci giocare, ma ahimè devo ammettere di non esserci proprio portato) ho deciso di provarci. Il risultato non è stato purtroppo dei migliori anche se mi sono divertito come un matto, ma non posso che prendermela con me stesso, diciamo che non ho resistito al ‘richiamo del muro’ e più che a padel sembrava stessi giocando a squash vista la forza bruta con cui colpivo la pallina e la facevo sbattere direttamente sul muro senza che prima toccasse per terra (perdendo ovviamente un sacco di punti per strada).

Mutuato dal tennis, il padel venne inventato da un gentiluomo messicano, il signor Enrique Corcuera, alla fine degli anni ’60: la sua intenzione era quella di costruire un campo da tennis all’interno della sua proprietà ma, a lavori già iniziati, si rese conto che le dimensioni del campo sarebbero state decisamente ridotte a causa di un muro che non sarebbe riuscito a spostare. Da qui l’idea di utilizzare i muri come parte integrante del campo e modificare alcune regole del tennis per creare un nuovo gioco. Da quel momento in poi il padel si diffuse in tutto il centro ed il sud America, attecchendo in particolare in Argentina e successivamente espatriando in Spagna, ad oggi le uniche due nazioni che possono vantare vittorie nei campionati Mondiali (tre titoli per gli iberici e ben dieci per gli argentini). Il padel si gioca su un campo di 20 metri per 10 circondato da muri (quasi sempre trasparenti) di altezza variabile tra i 3 ed i 4 metri e diviso come quello del tennis, ma privo dei corridoi laterali, le palline sono quelle da tennis ma con meno pressurizzazione, il punteggio è uguale al tennis, le racchette sono più piccole e di legno traforato e la particolarità è che questo sport si gioca prettamente in quattro, due contro due. Il gioco è veloce e dinamico in quanto la pallina resta quasi sempre in campo e può essere giocata anche dopo che questa abbia toccato uno dei muri esterni; si ottiene punto quando la palla rimbalza due volte nel campo avversario o quando viene spedita nella nostra metà del campo e tocca il muro o esce al di sopra del muro prima di rimbalzare per terra.

Il padel sta catturando ogni giorno di più nuovi appassionati: basti pensare che negli ultimi cinque anni la diffusione dei campi è cresciuta dell’800% nel nostro Paese!

È un gioco divertente e alla portata di tutti, viene giocato sia all’esterno sia indoor e imparare a giocare è abbastanza semplice e di certo poco costoso. Non richiede una gran preparazione di base, né fisica né tecnica, e risulta essere un ottimo allenamento motorio in quanto non comporta un eccessivo sforzo fisico; il bello è che già dalla prima partita ti rendi conto che è facile giocarci, quindi, risulta quasi impossibile non farsi coinvolgere e diventarne dipendente.

Gianluca Capuano
Gianluca Capuano
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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