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Rinnovo del CCNL bancari e inflazione

Tra i diversi temi previsti nella piattaforma rivendicativa del rinnovo del CCNL possiamo annoverare la richiesta di incremento salariale, che si attesta a 435 euro medi mensili. Tale richiesta trae origine sia dal fondamentale riconoscimento del contributo di lavoratrici e lavoratori agli importanti risultati economici del settore sia dal recupero dell’inflazione.

Più volte, infatti, abbiamo sentito “sbandierare” i grandi utili conseguiti dalle banche, i maxi dividendi che saranno distribuiti agli azionisti e tutto ciò non può essere ignorato quando si tratta di riconoscere i giusti meriti a coloro che sono stati coprotagonisti di tali successi. Il nostro Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, durante una delle ultime riunioni con Abi, ha chiarito in modo inequivocabile e senza mezzi termini la posizione del sindacato in merito alle richieste contenute in piattaforma e, nello specifico, in merito alla richiesta economica, dichiarando: “Il ripristino della base di calcolo piena per il Tfr e la richiesta della parte economica , con un aumento medio mensile di 435 euro, sono due argomenti separati che hanno delle motivazioni politiche e tecniche completamente inattaccabili. Le banche non hanno argomenti per dire ‘no’ rispetto a quanto preteso da tutte le organizzazioni sindacali. E con la modifica del governo alla tassa degli extraprofitti del settore bancario, è caduto l’ultimo, debolissimo alibi degli istituti di credito per contrastare le nostre rivendicazioni. Peraltro, la riduzione del Tfr si riferiva a un momento di emergenza del settore, il 2012, mentre le richieste economiche hanno una giustificazione solidissima sia nell’inflazione sia nella ricchezza delle banche prodotta anche da chi lavora in banca”.

Il nostro Segretario Generale ha anche ricordato la posizione chiara assunta dal CEO di IntesaSanpaolo, dott. Carlo Messina, che proprio durante il nostro ultimo congresso nazionale, si è dichiarato a favore alla richiesta di aumento retributivo di 435 euro medi mensili portata avanti dal sindacato.

Si è anche precisato che ogni punto della piattaforma dovrà avere una risposta motivata sia essa positiva sia essa negativa, in sostanza nessuno può pensare che ci limiteremo ad accettare un sì o un no se non motivato.

Come scritto, la rivendicazione economica è dettata anche dalla congiuntura economica dovuta all’inflazione galoppante, che ha portato i prezzi alle stelle.

La politica monetaria d’incremento dei tassi d’interesse adottata dalla Bce per contrastare l’inflazione, infatti, sta scoraggiando gli investimenti delle imprese e ha ridotto la spesa dei consumatori.

Riteniamo, quindi, che l’aumento richiesto in piattaforma sia più che giustificato e che anche tutte le altre richieste siano atte a migliorare la vita lavorativa e privata di ogni singolo dipendente. In conclusione, il prossimo rinnovo del CCNL per i bancari rappresenterà un importante “passo avanti” per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore.

Alessandro Drago
Alessandro Drago
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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