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Roberto Locatelli. Per sempre

Per sempre è il libro che segna l’esordio letterario di Roberto Locatelli nel romanzo, dopo essersi cimentato nella saggistica e aver scritto due libri in anni recenti.

È un romanzo sentimentale-familiare incentrato sul rapporto tra un padre, Riccardo, e il suo amatissimo figlio Andrea, dal loro primo incontro, sino alla drammatica piega che prenderà il loro vissuto.

Sì, perché questo non è un romanzo dove tutto fila liscio, dove le pagine del libro si nutrono solo di amore, gioia e meraviglia, perché la vita riserva sempre due facce per una stessa medaglia, così l’autore ci porta pagina dopo pagina in un saliscendi di emozioni e sentimenti dove non sarà difficile, e neppure ci si dovrà vergognare, che qualche lacrima di commozione scenderà a solcare il viso del lettore.

Diversi sono i personaggi che vivono le pagine del libro, ma tutti rimangono sullo sfondo a fare da cornice al quadro, all’opera principale rappresentata dal magico rapporto tra Riccardo e Andrea; e l’autore, come un navigato regista, punta un fascio di luce di un immaginario occhio di bue a illuminare il vissuto dei due.

Impossibile non immedesimarsi nelle scene di vita famigliare, come la sveglia della domenica mattina, le gite al parco, la passione per il gioco del calcio e la vacanza in campeggio; così come le mille buffe situazioni di complicità padre-figlio, su tutte la più esilarante è data dalla pronuncia delle parole contenenti la lettera erre.

Ma essendo un romanzo ben strutturato, il libro ha anche dei salti temporali che permettono alla narrazione di tenere il lettore in suspence, di accrescere sempre più il pathos nella seconda parte del libro, rendendoci visibile ciò che sin dalla prima pagina incuriosisce il lettore: il perché venga canticchiata con voce flebile la canzone “A modo tuo” di Ligabue.

In questo romanzo Roberto Locatelli porta per mano il lettore a riflettere sul senso della vita, sui rapporti interpersonali nella quotidianità e sul lavoro, sul peso del proprio vissuto, sul macerarsi nel ricordo, sulla fragilità dell’esistenza umana, ma sopra tutto quanto c’è la magia del rapporto tra padre e figlio che, se ha inizio nel momento della nascita di quest’ultimo, poi non conosce fine, perché sarà per sempre

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