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Una camminata con i… dinosauri

Una delle mete da visitare per gli appassionati di paleontologia è sicuramente Rovereto

Oltre a visitare il centro della città e perdervi nelle strade ordinate e fresche del centro, circondate dalle splendide montagne con le cime già innevate, si può percorrere un sentiero davvero sorprendente.

A circa 20 minuti dal centro cittadino si arriva alla baita degli Alpini, punto di partenza per iniziare il percorso naturalistico nel sito paleontologico.

Per chi è appassionato sin da piccolo, ai grandi e longevi abitanti del nostro pianeta, i dinosauri insomma, questo è in Italia una delle mete d’obbligo.

Con un buon abbigliamento da escursione, senza troppa difficoltà, si raggiungono le prime orme, risalenti anche a 200 milioni di anni fa.

L’escursione è possibile anche con i bambini in quanto non è troppo faticosa ma il consiglio è di effettuarla nelle giornate di sole poiché oltre a vedere le mille sfumature delle rocce e delle montagne che circondano il sito, c’è molta più sicurezza sul terreno secco piuttosto che bagnato.

Il primo a notarle fu proprio un roveretano, il geologo Luciano Chemini nel 1990. Egli si accorse subito che non si trattava di buchi o conche sparse nel terreno; infatti la loro distribuzione anche sequenziale e le forme piuttosto particolari gli fecero venire una intuizione rivelatosi poi esatta.

Ci sono veri e propri percorsi compiuti nelle diverse ere geologiche dai dinosauri: ad oggi grazie anche al ritirarsi dei ghiacciai ed al continuo assestamento del suolo sono ancora ben visibili e lasciano chiunque a bocca aperta.

Stare immersi nel silenzio di quel luogo e ammirare i passi impressi nella terra dai pesanti erbivori, piuttosto che dai veloci e agili teropodi (c.d. carnivori) è un’esperienza incredibile. Le orme si sono infatti formate e conservate fino ad oggi in quanto nel Giurassico, l’attuale Valle dell’Adige appariva come una vasta piana sabbiosa ai margini del caldo mare della Tetide: i passi pesanti dei dinosauri sono rimasti impressi nel fango che si è poi trasformato in calcare grigio, consentendo la conservazione delle orme stesse.

Di norma tutti i sabato si possono prenotare le visite guidate per capire meglio la storia del nostro pianeta e delle creature che per milioni di anni lo hanno abitato.

Dopo aver trascorso il tempo necessario per vedere la maggior parte delle orme, si può proseguire verso un’altra meta imperdibile di Rovereto, ovvero la campana ai caduti (c.d. Maria Dolens).

Ogni sera questa gigantesca e imponente campana suona 100 rintocchi per omaggiare i caduti di tutte le guerre che gli uomini hanno combattuto, spesso inutilmente, al caro prezzo della vita.

Essa ci ricorda insieme con le orme dei dinosauri quanto siamo piccoli e fragili al cospetto del tempo, che inesorabile scorre e insegna come tutto si perde prima o poi. Anche se in fondo qualche traccia resta nella Storia.

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