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Venezia, la Serenissima

Visto che è appena trascorso il periodo di carnevale, voglio raccontarvi il mio ultimo viaggio nella città simbolo del carnevale italiano, la bellissima Venezia. Decidiamo di andarci con il treno, secondo me il mezzo migliore per raggiungere la città, vista poi l’impossibilità di utilizzare l’auto, e dopo 4 ore di treno arriviamo alla stazione di Santa Lucia.

Nell’ultimo tratto da Mestre a Santa Lucia si capisce che stiamo raggiungendo un luogo unico e particolarissimo, infatti gli ultimi chilometri sono sospesi sopra la laguna e danno un tocco magico al viaggio stesso. Appena usciti dalla stazione questa sensazione si rafforza, infatti, vedere taxi acquatici e vaporetti al posto di taxi e autobus è curioso e a sua volta molto affascinante.

Abbiamo deciso di prendere in affitto per qualche giorno un appartamento vicino Campo San Giacomo, posto facilmente da raggiungere a piedi così da poter immediatamente lasciare le ingombranti valige scomode da portare su e giù per le calli veneziane. L’appartamento affaccia su un canale ed è in tipico stile veneziano, con bellissime travi a vista e grandi finestre da dove vedere le gondole che ogni tanto passano. Approfittiamo del bel tempo per andare a fare subito una passeggiata. Devo dire che capire la toponomastica di Venezia non è facile, i numeri e le vie non sono lineari sono divise in sestieri e anche Google Maps va un po’ in confusione, decidiamo allora di passeggiare alla “vecchia maniera” tanto come è vero il detto che tutte le strade portano a Roma, possiamo dire che tutte le calle portano a Rialto. Noi, essendoci recati in un periodo invernale e visto il primo impatto con calli semivuote, pensavamo di non trovare molti turisti, ed invece in prossimità del ponte di Rialto una miriade di turisti improvvisamente affolla le calli, le tipiche viette pedonali di Venezia, accendendo la città. Devo dire, infatti, che almeno a me ha dato l’impressione di essere una città che vive ormai quasi di solo turismo, i veneziani che abitano e lavorano in città, mi diceva la padrona di casa, sono circa 50 mila, mentre tutti gli altri sono turisti.

Va ricordato che la città, unica al mondo e per questo meta turistica per eccellenza, è una città con equilibri molto delicati che vanno preservati e vanno rispettati da tutti noi che ci andiamo in viaggio.

Credo che da quest’anno verrà applicato un ticket per entrare a Venezia, dato che è paragonabile ad un museo a cielo aperto. Interessantissimo sarebbe farsi portare con la gondola nei canali ed ascoltare le numerose storie dai gondolieri. Noi purtroppo non abbiamo potuto essendo due famiglie con bambini, ma mi sono ripromesso che la prossima volta che tornerò, in un periodo più caldo, sarà una cosa che dovrò fare assolutamente.

Da Rialto a Piazza San Marco il passo è breve, la piazza non ha bisogno che io la descriva essere al centro della piazza circondati da tanta regale architettura ci riporta indietro nel tempo a quando Venezia era un importantissimo punto di snodo tra l’Oriente e l’Europa, quando la città era abitata da ricchi mercanti, i quali hanno contribuito a rendere i palazzi e la città così bella. La bellissima Basilica di San Marco è simbolo dell’antica anima della città con la sua architettura eterogenea e con influenze tipicamente bizantine. Arrivati a sera la piazza brulica di gente e di locali che fanno l’aperitivo, sembra che sia stato inventato proprio qui, e per i turisti più facoltosi è d’obbligo prendere qualcosa al Caffè Florian, uno dei bar più antichi d’Italia fondato addirittura nel 1720 e nei cui locali si respira storia e tipicità in ogni momento. Stanchi e infreddoliti ci rechiamo a casa a recuperare un po’ le forze, anche perché il giorno successivo abbiamo una gita alle isole ben più impegnativa della camminata di oggi.

Il giorno seguente ci mettiamo in fila per prendere il vaporetto che ci porterà a Murano, devo dire che viaggiare in vaporetto non mi ha entusiasmato è un mezzo di trasporto molto lento e anche molto costoso oltre che molto affollato.

Murano è un’isola famosa in tutto il modo per la lavorazione del vetro moltissimi artisti–artigiani danno dimostrazioni su come vengono create queste piccole opere d’arte, le più belle esposte e messe in vendita in dei showroom adiacenti le fornaci stesse. Passeggiare per Murano equivale a passare da un negozio ad un altro, alcuni bellissimi mentre altri molto più turistici.

Mangiamo in un “bettola” tipica del posto, e una volta rifocillati prendiamo il traghetto per Burano. Sinceramente a me piace molto di più Burano, isola famosa per la lavorazione dei merletti di antichissima tradizione. Come prima impressione è sicuramente meno turistica e anche l’architettura delle casette basse e con colorazioni vivaci tipiche dei villaggi marinari ti dà più sensazione di “casa”. Anche qui si può passeggiare nelle calli senza una destinazione ben definita solo seguendo il proprio istinto e, se si ha la fortuna di capitarci durante il tramonto, capiterà di vedere degli scorci bellissimi.

Anche questa giornata volge al termine; sarà per la stanchezza e anche per il freddo il viaggio di ritorno sembra non finire mai. Purtroppo il giorno seguente il meteo non è stato molto clemente e così ci siamo recati al museo di storia naturale, che era vicinissimo alla nostra dimora. Ai bambini devo dire che è piaciuto moltissimo con ricostruzioni e ritrovamenti reali di ossa di dinosauri così come collezioni di animali imbalsamati, insetti e quant’altro. Io ci ero andato un po’ scettico, ma devo dire che mi sono ricreduto: è un museo non grandissimo, si impiega circa 2 ore per visitarlo tutto, ma ben progettato. Usciti non diluviava più, ma ancora pioveva e siamo andati subito in un bel ristorante dove abbiamo mangiato i più buoni tortellini della nostra vita. Finito di piovere abbiamo continuato a camminare senza alcuna meta ben definita nel sestiere Cannaregio, anche qui pieno di negozi e locali che verso sera si riempiono di gente con un bicchiere di vino e dei cicchetti sul tavolo. In onore della nostra ultima sera anche noi abbiamo fatto l’ennesimo aperitivo anche questa volta ottimo!

Purtroppo il nostro viaggio sta terminando, e mentre mi reco in stazione con l’acqua alta che comincia a farsi sentire, penso che la Serenissima è una città da scoprire e vivere con ritmi lenti come l’acqua della laguna che la circonda. Ogni angolo è da scoprire e ci riserva sorprese. L’assenza di clacson e rumori di auto e motorini ci riportano indietro nel tempo, facendoci apprezzare maggiormente il gusto di una bella passeggiata, recuperando quei rapporti sociali che forse nelle metropoli sono ormai andati persi.

Andrea Fanesi
Andrea Fanesi
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