Fuori dai balconi e sulle finestre spesso stiamo vedendo degli arcobaleni disegnati con scritto “andrà tutto bene” quei colori mi hanno fatto tornare alla mente un viaggio che ho fatto qualche tempo fa alla ricerca dell’aurora boreale.
Non a caso ho scritto “alla ricerca dell’aurora boreale”, perché vederla non è affatto semplicissimo, ci vuole un po’ di fortuna oltre che recarsi nel periodo giusto e nei posti giusti.
Il periodo per poterla osservare va da novembre a marzo in quanto le giornate sono molto corte e la scarsa luminosità permette una visibilità maggiore dell’evento.
Noi siamo andati in Lapponia, ma si può vedere anche in altri luoghi sempre limitrofi al circolo polare artico.
Il nostro viaggio inizia da Helsinki, capitale della Finlandia dove purtroppo soggiorniamo una sola notte, dico purtroppo in quanto la città ti sorprende piacevolmente, non sembra neanche una città del nord Europa con la sua straordinaria vita sociale che si sviluppa nei numerosi bistrot, saune pubbliche e musei che riempiono la città.
Proseguiamo il nostro viaggio e con un volo interno ci dirigiamo verso Nord e raggiungiamo Rovanjemi una delle località più turistiche della Finlandia. La città, capoluogo della Lapponia, è famosa nel mondo per essere la città ufficiale di Babbo Natale e appunto per essere uno dei luoghi al mondo dove è più probabile avvistare l’aurora boreale.
Rovanjemi è un’oasi urbana nel bel mezzo della natura artica selvaggia, è una città non molto grande che concentra molte delle sue attrazioni a pochi metri una dall’altra, anche se poi, allontanandoci un po’ dal centro cittadino, troviamo il modo di assaporare meglio la magica atmosfera che qui si respira.
Facciamo tappa obbligatoria al Villaggio di Babbo Natale, sicuramente l’attrazione più celebre della città, dove ogni anno moltissimi bambini accompagnati dai loro genitori fanno visita all’ufficio di Babbo Natale e lasciano all’ufficio postale le lettere per i regali di Natale. Devo dire che, anche se ormai grandicello, mi ha fatto un certo effetto immergermi in questa atmosfera natalizia e mi ha fatto tornare un po’ bambino.
Tra le attività che si possono fare mi incuriosisce molto, vestirsi con abbigliamento tecnico, fare una passeggiata a cavallo di una renna tra i boschi di betulle e laghi ghiacciati che circondano la città. La neve qui in inverno scende copiosa e le temperature medie vanno dai -25° ai – 15°. C’è così tanta neve e ghiaccio che i suoi abitanti sono diventati esperti nel costruire edifici con la neve; passeggiando possiamo trovare ice bar, ristoranti di ghiaccio o alberghi di ghiaccio è perfino possibile sposarsi in una chiesa di ghiaccio!
Dormiamo in un igloo con il tetto in vetro, sperando di stare al calduccio e riuscire a scorgere l’aurora boreale, ma la nostra speranza è stata vana!
Il giorno dopo ci attende una escursione in motoslitta, le previsioni sono buone e allontanandoci un po’ dal centro cittadino avremmo probabilmente più possibilità.
Ci spiegano sommariamente come guidare una motoslitta, in realtà non molto difforme dal guidare una moto, solo che il freddo dopo un po’ si fa sentire e allontanandoci dalla città la neve meno battuta ci comincia a creare qualche problema nella guida.
Arriviamo in un bosco dove ad attenderci ci sono delle tende, pelli di renna e un fantastico fuoco che crea una atmosfera tipica nordica e soprattutto ci permette di scaldarci.
Di fronte al fuoco si prepara la cena, arrostendo carne e sorseggiano succo di mirtillo caldo, dopo cena cominciamo a preparare le macchine fotografiche per poter immortalare la regina del cielo e la sua danza.
Eccolo il momento tanto agognato, verso le 22 inizia nel cielo uno sfarfallio di colori che si alternano, l’orizzonte si colora di verde e giallo con sfumature di viola e azzurro. È bellissimo, sembra un arcobaleno danzante come se fossimo dentro un enorme caleidoscopio i colori si mescolano al candore del bianco che il paesaggio innevato ci concede.
Con il ricordo di quei colori, la pace e la serenità che vivi in quei momenti e richiamando l’arcobaleno che in questi giorni vediamo fuori alle finestre vi saluto, augurandomi che per quando uscirà questo articolo “sarà andato tutto bene”.